Ipotesi tassa bevande zuccherate, Assobibe: penalizza consumatori

Ceresoli: a rischio migliaia di posti di lavoro

APR 8, 2017 -

Milano, 8 apr. (askanews) – Una penalizzazione per i consumatori e rischi per l’occupazione di un’intera filiera. Il presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le bevande analcoliche, Aurelio Ceresoli, commenta così le indiscrezioni sulla manovra economica del Governo apparse oggi sulla stampa in merito ad una possibile tassa sulle bevande zuccherate. “Il Paese – ha dichiarato – ha bisogno di crescita ed occupazione e una misura come questa produce effetti opposti. Le ripercussioni negative sulla produzione e sull’occupazione, anche dell’indotto, comportano una diminuzione delle entrate da imposte dirette con conseguente riduzione di PIL e questo abitualmente viene poco considerato. Così come gli effetti a livello locale e sociale di misure di questo tipo, parliamo di migliaia di posti di lavoro”.

“Non si comprende il motivo di una focalizzazione sulle bevande analcoliche – ha aggiunto Ceresoli – già penalizzate da un’aliquota IVA del 22% (tra le più elevate della UE, dove la media è del 16.5%, in Francia ad esempio del 5.5) anche rispetto alla maggior parte degli alimenti che soggiacciono ad aliquote IVA ridotte (4 e 12%). E’ noto peraltro che l’adozione di politiche fiscali discriminatorie deteriora il clima degli investimenti. Appare inoltre ingiustificata la discriminazione su una categoria i cui consumi sono già in contrazione da oltre 10 anni e pesano per meno dell’1% delle calorie quotidiane assunte da un italiano. In Italia non si registrano i livelli elevati di consumo di bibite zuccherate né trend avvicinabili a quelli di paesi come USA, Messico e Gran Bretagna. In Italia, i consumi di bibite gassate zuccherate – già al terzultimo posto nella UE – sono calati sensibilmente negli ultimi anni. Senza tasse aggiuntive”.