Delitto Chiara Poggi: gip Pavia archivia inchiesta bis su Sempio

Famiglia vittima: confermata ancora una volta responsabilità Stasi

MAR 28, 2017 -

Milano, 28 mar. (askanews) – Il gip del Tribunale di Pavia, Fabio Lambertucci, ha archiviato l’inchiesta “bis” sul 28enne Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, assassinata il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco, nel Pavese. Per l’omicidio della giovane è stato condannato in via definitiva a 16 anni l’ex fidanzato della 26enne, Alberto Stasi: fu proprio la madre dell’ex studente della Bocconi, il 20 dicembre scorso, a presentare con i legali del figlio alla Procura Generale di Milano l’esposto (basato su indagini difensive affidate ad una società di investigazioni) che aveva poi portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Sempio, amico del fratello della vittima. Oggi il giudice ha depositato l’archiviazione che accoglie la richiesta del procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e del pm Giulia Pezzino che hanno svolto gli accertamenti escludendo qualunque responsabilità di Sempio nel terribile delitto.

In merito alla decisione del gip sono intervenuti anche i genitori di Chiara. “La famiglia Poggi, per il tramite dei propri legali Gianni Tizzoni e Francesco Compagna, prende atto – si legge in una nota – del puntuale approfondimento investigativo svolto dalla Procura di Pavia, la quale ha categoricamente escluso la prospettata responsabilità di Andrea Sempio nell’omicidio di Chiara Poggi”. “Con l’occasione i familiari di Chiara desiderano rinnovare l’apprezzamento e la gratitudine per i tanti magistrati che hanno consentito di accertare con il loro lavoro, lontano da qualsiasi vetrina mediatica, la sicura responsabilità di Alberto Stasi, superando i pericolosi ostacoli che si erano impropriamente frapposti alla doverosa ricerca della verità” prosegue il comunicato, aggiungendo “anche l’esito di quest’ulteriore indagine conferma ancora una volta la sicura responsabilità dello Stasi al di là di ogni ragionevole dubbio. Non spetta alle vittime valutare se le accuse incautamente rivolte ad una persona innocente nell’esclusivo interesse del condannato siano state o meno legittime ma l’augurio della famiglia Poggi è che tutto questo non abbia davvero più a ripetersi”.