Roma, 28 mar. (askanews) – I due indagati “agendo per futili verosimilmente connessi ad un banale litigio inizialmente avvenuto all’interno del locale Miro Music Club, in concorso tra loro, cagionavano la morte di Morganti attingendolo con numerosi e reiterati calci e pugni al corpo e, da ultimo, con un pugno sferrato nella parte posteriore alla testa, provocando alla parte offesa lesioni personali gravissime da cui derivava la morte della medesima, avvenuta in Roma il 26 marzo 2017”.
E’ questa l’accusa contestata dagli inquirenti romani nella richiesta di convalida dei fermi di Mario Castagnacci (26) e di Paolo Palmisani (19), i due giovani coinvolti nell’omicidio di Emanuele Morganti. Il reato di cui devono rispondere è quello di omicidio volontario. Il gip di Roma dovrà poi comunicare al collega sull’episodio, quello di Frosinone, le proprie decisioni per le iniziative di competenza.