Giornata mondiale acqua, GVC Italia denuncia: soffrono i più deboli

La Ong bolognese impegnata in Siria per gestire l'emergenza

MAR 24, 2017 -

Roma, 24 mar. (askanews) – Per 663 milioni di persone, l’acqua è un’emergenza. Secondo un nuovo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il problema riguarda un quinto della popolazione in 41 paesi. I fronti dell’emergenza, però, si allargano in continuazione. Dalle comunità di Haiti colpite da catastrofi naturali, a quelle della Siria devastate dalla guerra, fino alle popolazioni del Corno d’Africa e dell’Africa Sub-sahariana. GVC Italia, organizzazione non governativa di Bologna, fa il punto sui nuovi fronti dell’emergenza acqua. E denuncia: “A soffrire maggiormente sono i più deboli. Avere accesso all’acqua pulita significa anche avere accesso alla salute, al cibo, all’istruzione e allo sviluppo, sia economico che sociale – dichiara Dina Taddia, Presidente della Ong bolognese – eppure questo diritto viene ancora negato a troppe persone”.

“Nella città di Damasco – afferma da parte sua Erica Beuzer, rientrata da una missione in Siria per GVC – è più semplice comprare una bottiglia di Pepsi che trovare delle bottiglie di acqua minerale” “L’accesso alle fonti idriche di Damasco è stato razionalizzato a causa del blocco della fonte di Wadi el-Barada – spiega. Nell’ultimo periodo, le fazioni in guerra hanno bloccato i flussi sull’Eufrate, tra Raqqa e Aleppo, negando l’accesso all’acqua ad oltre 2 milioni di persone”.

La Ong opera in cinque diverse aree della Siria ed è chiamata a coprire i bisogni idrici di zone in cui si sono riversati migliaia di sfollati. In città come Aleppo e Damasco, l’Ong ha creato 25 nuovi punti di accesso all’acqua, reso agibili le reti fognarie e adeguato gli impianti, consentendo l’erogazione di acqua pubblica ad oltre 680 mila persone. Tutto questo, in un paese in cui, già prima del conflitto, la siccità rappresentava un grosso problema.