Firenze, 23 mar. (askanews) – In Toscana i malati di diabete sono 250 mila e i bambini colpiti sono circa 6 mila. “Serve un lavoro innanzitutto di prevenzione, bisogna far conoscere alle istituzioni l’entità del problema e intervenire per corretti stili di vita, con dieta e attività fisica. Per i bambini bisogna anche far conoscere alla popolazione e alle scuole i rischi di questa malattia”. E’ quanto ha spiegato Graziano Di Gianni, diabetologo della Asl Toscana Nord, a margine di un convegno a Firenze. “Evitiamo merendine e facciamoli stare all’età aperta -ha aggiunto Di Gianni, riguardo ai bambini- perché è il modo migliore per evitare il diabete di tipo 2. Per quanto riguarda il tipo 1, stare attenti all’insorgenza dei primi sintomi”.
Alessandra Fierabracci, ricercatrice dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, ha raccomandato l’importanza di una “collaborazione interdisciplinare, con specialisti di tutti i settori per assicurare il passaggio alla fase adulta”.
“La dieta ha un impatto fondamentale sul diabete. In Italia c’è una maggiore attenzione. Ci sono Paesi, come gli Stati Uniti, dove l’impatto del contributo della dieta è stato tale che il tasso di maggiore obesità e di diabete di tipo 2 si riscontra nei bambini. Noi -ha concluso Fierabracci- siamo fortunati sotto questo punto di vista”.