In E.R. Oltre 875 mln per attività formative fra 2007 e 2013

Finanziate con fondo sociale europeo

MAR 16, 2017 -

Bologna, 16 mar. (askanews) – In Emilia-Romagna dal 2007 al 2013 sono state 312.814 le persone coinvolte nelle 30.812 attività finanziate dal Fondo sociale europeo con oltre 875 milioni di euro, pari al 103,4% della dotazione complessiva del Programma operativo. Oltre il 50% delle risorse sono state investite in interventi per l’occupabilità, cioè per rafforzare la capacità delle persone di trovare e di mantenere un lavoro. Le donne rappresentano complessivamente il 45,7% del totale delle persone coinvolte dalle attività. Sono alcuni – informa una nota – dei risultati conseguiti dalla Regione Emilia-Romagna con la programmazione del Fondo sociale europeo nel periodo 2007-2013, presentati a Bologna al Comitato di Sorveglianza, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma operativo regionale, presieduto dall’assessore Patrizio Bianchi e composto da Valentina Remida della Commissione europea e Marianna D’Angelo dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e Giuseppe Di Benedetto dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

“Nell’arco della programmazione abbiamo attraversato e superato la crisi e affrontato il terremoto del 2012, continuando ad investire sulle competenze delle persone- ha spiegato l’assessore Patrizio Bianchi-. In risposta a tali eventi, abbiamo reagito con tempestività, coniugando politiche occupazionali, di sviluppo economico e di competitività del sistema, con le esigenze di integrazione e inclusione anche attraverso piani di intervento strutturati e concertati. Mi riferisco al Piano di politiche attive del lavoro per salvaguardare capacità produttive e professionali, occupazione, competitività e sicurezza sociale, al Piano per l’occupazione dei giovani e alle misure a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma finanziate grazie al contributo di solidarietà di 40 milioni di euro stanziato dalle Regioni del Centro Nord. Piani che hanno permesso di garantire un’offerta di interventi vasta e diversificata dimostrando le potenzialità del Fse – il fondo di cui in questi giorni si celebrano i 60 anni – anche in situazioni straordinarie e confermando l’Emilia-Romagna tra le regioni più virtuose per capacità di valorizzare le risorse comunitarie”.

(Segue)