Appalti, pm Napoli: impressionante rete di legami illeciti

Tra imprenditori, politici, funzionari pubblici e docenti

MAR 15, 2017 -

Roma, 15 mar. (askanews) – “Una impressionante rete di legami illeciti”. E’ così che il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, capo del pool anticamorra che ha guidato le indagini sulle tangenti per diciotto appalti tra Napoli, Caserta eBenevento, ha definito i rapporti tra imprenditori, politici, funzionari pubblici e docenti universitari finiti sotto inchiesta. Gli inquirenti hanno parlato di un “sistema di potere” che andava dalla ideazione dell’opera da applatare alla sua esecuzione e al pagamento delle tangenti.

L’inchiesta ha ricostruito il sistema in virtù del quale l’ingegnere Guglielmo La Regina, personaghop chiave dell’indagine, immaginava l’opera pubblica e ne otteneva il finanziamento tramite l’ex assessore regionale Pasquale Sommese, e avrebbe poi stabilito con chi scolgeva la propria attività nell’ente appaltante il prezzo per la corruzione, individuando la possibilità di identificare i vincitori della gara su cui gravava l’onere del prezzo della corruzione in precedenza pattuito. La garanzia per la buona riuscita dell’affare era assicurata grazie a relazioni con prof universitari e funzionari pubblici.

Tredici i reati di corruzione, quindici di turbativa d’asta, molti dei quali con l’aggravante mafiosa per i presunti interessi del clan dei Casalesi, sia della fazione che a capo a Schiavone e Russo sia quella del boss Zagaria. Indagine condotta in tempi rapidi e tempestivi, come sottolineato dal procuratore Nunzio Fragliasso, reggente della Procura di Napoli. I fatti al centro delle accuse si riferiscono al periodo tra il 2013 e il 2015, mentre alcune contestazioni di associazione camorritica sono ancora più attuali, nel 2016.