Borghi: un rappresentante territori montani in Bicamerale Regioni

Uncem: sono 4.261 Comuni

MAR 9, 2017 -

Roma, 9 mar. (askanews) – Almeno un rappresentante del territori montani e delle aree rurali deve essere previsto nella Commissione parlamentare per le questioni regionali allargata alle autonomie locali. Questo il punto principale espresso stamane dal presidente dell’Uncem Enrico Borghi davanti alla Commissione bicamerale per le questioni regionali in merito alle forme di raccordo tra lo Stato e le Autonomie territoriali.

“Oggi noi operatori delle aree interne e montane – ha detto Borghi – interveniamo in un contesto profondamente trasformato rispetto a qualche anno fa, che ci obbliga a nuove sfide per garantire sviluppo e servizi, e in molti casi la sopravvivenza stessa, alle comunità che rappresentiamo. Parliamo di 4.261 Comuni che comprendono il 23% della popolazione italiana, “casa” per oltre 13milioni di abitanti. L’esito referendario del 4 dicembre scorso, che in caso di vittoria avrebbe completato la riforma degli assetti territoriali avviata dalla Delrio, determina necessariamente il ripensamento del modello istituzionale che il legislatore aveva immaginato e la necessità di portare a pieno compimento la riforma costituzionale del 2001, in particolare l’attuazione dell’autonomia finanziaria che l’articolo 119 Cost. riconosce sulla carta agli enti territoriali e in particolare a quelli con minore capacità fiscale per abitante. Una rappresentanza dei territori montani in Commissione eviterebbe che i problemi – spopolamento, rischio idrogeologico, servizi essenziali come scuola, sanità, trasporti — si riversino a cascata sui territori, quando è ormai troppo tardi per intervenire, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”.