Terremoto, Coldiretti: il Papa compra pecorino, roveja e farro

Sono prodotti salvati dalle macerie rimasti senza mercato

FEB 26, 2017 -

Roma, 26 feb. (askanews) – Dal pecorino di Amatrice di Antonio Aureli titolare di un allevamento con azienda biologica e caseificio con 400 pecore ai legumi storici farro e roveja recuperati dalle coltivazioni da Sandro Severini a Norcia da dove vengono anche le eccellenze casearie di Giustino Graziosi e Giuliano Cetorelli, sono solo alcuni degli agricoltori e degli allevatori che hanno accolto con gioia e sorpresa la visita dell’Elemosineria Apostolica che su indicazione del Papa ha acquistato prodotti alimentari tipici delle aree colpite dal terremoto che sono stati distribuiti a diverse mense caritative della citta’ di Roma per la preparazione dei pasti donati quotidianamente alle persone bisognose e senza fissa dimora. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il gesto del Santo Padre è un messaggio di grande incoraggiamento che aiuta a tenere alto il morale di una comunità ferita che non si vuole arrendere ma anche un invito a ricordare che il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti che è importante sostenere concretamente affinché la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo.

“La delegazione pontificia – ha spiegato Antonio Aureli di Amatrice – ha comprato dieci forme del nostro pecorino. Si sono informati sulle nostre difficoltà, gli ho spiegato che qui lavoriamo soltanto il nostro latte e alla fine della visita, prima di andare via, i sacerdoti hanno impartito la benedizione al personale e al bestiame”. Aureli – precisa la Coldiretti – non ha mai interrotto la sua attività di produzione, nonostante le scosse abbiano causato un forte calo della produzione di latte a causa dello stress cui è stato sottoposto il bestiame dallo scorso agosto ad oggi”.

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