Caporalato, sei arresti in Puglia. Sequestrati beni

Indagine partita dopo morte di una bracciante ad Andria

FEB 23, 2017 -

Bari, 23 feb. (askanews) – La Polizia di Stato di Bari, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha arrestato sei persone ritenute responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravato e continuato, truffa aggravata e truffa ai danni dello Stato. Il provvedimento restrittivo è l’epilogo delle attività investigative che hanno permesso di accertare come un’apparente e lecita fornitura di braccianti agricoli a mezzo di agenzie di lavoro interinali mascherasse, in realtà, una vera e propria forma di moderno “caporalato. Le indagini difatti sono state avviate all’indomani del decesso della bracciante agricola Paola Clemente, avvenuto nelle campagne di Andria il 13 luglio 2015.

Solo attraverso l’attenta, articolata e precisa ricostruzione delle abitudini dei braccianti agricoli e la creazione di un rapporto di fiducia tra polizia giudiziaria e “vittime” è stato possibile accertare l’abitudine, da parte dei braccianti, di indicare su agende o calendari le effettive giornate lavorative. Proprio l’analisi delle annotazione dei singoli braccianti, confrontata con i dati ufficiali della società di lavoro interinale nonché con i dati acquisiti dai computer in uso agli indagati, ha permesso di ricostruire il “sistema giornate”.

In sintesi, è stato dimostrato come, in realtà, gli stessi braccianti fossero oggetto di un sistematico sotto-pagamento mediante un riconoscimento di minori giornate lavorate nonché l’omessa imputazione di tutte le indennità (trasferte e/o straordinari) normativamente previste. Infatti, considerando che ogni singolo bracciante iniziava, dalla Provincia di Taranto, il proprio tragitto direzione campagne del Nord Barese alle ore 03:30 del mattino per farvi ritorno alle 15:30 circa, agli stessi sarebbe spettata una retribuzione giornaliera di circa ? 86,00, a fronte degli effettivi 30 riconosciuti.(Segue)