Papa: la politica usa linguaggio violento, così inizia la guerra

Francesco a Roma Tre: "Il dialogo è l'unica risposta a violenza"

FEB 17, 2017 -

Città del Vaticano, 17 feb. (askanews) – “Quando io prendo il giornale e sul giornale vedo che questo insulta quello, che quello dice di quell’altro in una società dove la politica si è abbassata tanto – sto parlando della società mondiale, non di qui – si perde il senso della costruzione sociale, della convivenza sociale, e la convivenza sociale si fa col dialogo, e per dialogare prima bisogna ascoltare. Questo si vede tanto quando ci sono campagne elettorali, discussioni sulla tv, che prima che l’altro finisca di parlare c’è già la risposta: ma aspetta, ascolta bene, poi pensa e rispondi! Ascoltare bene e se non capisco quello che vuoi dire domandare: cosa vuoi dire, non ho capito bene. La pazienza del dialogo. E dove non c’è dialogo c’è violenza”. Lo ha detto Papa Francesco in un passaggio del suo intervento durante la visita all’Università di “Roma Tre”.

“La violenza – ha ammonito Francesco – è un processo che ci fa ogni volta più anonimi, ti toglie il nome, anonimo uno verso gli altri. Ti toglie il nome e i nostri rapporti sono un po senza nome, una persona è quella che ho avanti ma io ti saluto come se tu fossi una cosa. Ma questo che noi vediamo qui cresce, cresce, cresce e diviene la violenza mondiale. Nessuno oggi può negare che siamo in guerra. E questa è una terza guerra mondiale, a pezzetti ma c’è”.

Per il Papa “bisogna abbassare un po il tono e bisogna parlare meno e ascoltare di più. Ci sono tante medicine contro la violenza, ma prima di tutto il cuore, il cuore che sa ricevere cosa pensa l’altro. E prima di discutere, dialogare. Se tu pensi differente da me, dialoghiamo. Il dialogo avvicina, non solo avvicina le persone, avvicina i cuori, col dialogo si fa l’amicizia. E si fa l’amicizia sociale.

“E’ vero, siamo in guerra. Ma le guerre non incominciano là, cominciano nel tuo cuore, nel nostro cuore. Quando io non sono capace di aprirmi agli altri, di rispettare gli altri, di parlare con gli altri, di dialogare con gli altri, lì incomincia la guerra”, ha concluso.