Ragazzo suicida a Genova, a chiedere intervento Gdf fu la madre

Generale Nisi: ci ha chiesto aiuto perché era preoccupata per lui

FEB 15, 2017 -

Genova, 15 feb. (askanews) – Era stata la madre dello studente di 16 anni che si è tolto la vita durante una perquisizione antidroga a Lavagna, in provincia di Genova, ad allertare la guardia di finanza perché consapevole che il figlio faceva uso di hashish. E’ quanto spiegato ad Askanews dal generale Renzo Nisi, comandante provinciale della guardia di finanza di Genova.

“La madre del ragazzo – ha affermato Nisi – è una persona eccezionale. Aveva interpretato correttamente i segnali che venivano dal figlio e ci ha chiesto aiuto. Questo – ha sottolineato il comandante della Gdf – è successo alle 10 e 30 del mattino e noi alle 13 e 30 siamo intervenuti”.

“Non eravamo lì davanti alla scuola per un controllo di routine ma – ha precisato il generale – proprio per andare a prendere il ragazzo all’uscita, nel primo momento utile dopo la segnalazione della madre e accompagnarlo a casa”. Parlando degli attacchi ricevuti in questi giorni dalla Gdf per la perquisizione finita tragicamente, Nisi ha poi dichiarato: “Ci aspettavamo che si scatenassero polemiche ma non abbiamo reso noto che a chiedere il nostro intervento era stata la madre perché preferivamo che le polemiche fossero indirizzate contro di noi”.

A ringraziare i finanzieri è stata la donna stessa durante i funerali del figlio che si sono celebrati oggi nella basilica di Santo Stefano di Lavagna. “Un pensiero particolare – ha detto la madre del 16enne suicida – va alla guardia di finanza: grazie per avere ascoltato l’urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di vedere suo figlio perdersi e ha provato con ogni mezzo a combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi”. Durante il suo intervento dall’altare la donna ha infine invitato gli amici del figlio e i tanti giovani presenti in chiesa a non fare uso di droghe e a non avere paura a chiedere aiuto.