Cybercrime, Occhionero a pm: voglio parlare a ministri

Inquirenti attendono relazione della Guardia di finanza

GEN 23, 2017 -

Roma, 23 gen. (askanews) – “Non ho spiato nessuno, sono vittima di una attività illecita compiuta nei miei confronti. Voglio parlare con gli addetti del Viminale e con quelli della Farnesina, si stanno mettendo a repentaglio i rapporti con gli Stati Uniti”. Ha detto così in pratica agli inquirenti Giulio Occhionero, ingegnere nucleare ed esperto informatico arrestato il 10 gennaio scorso insieme con la sorella Francesca per presunto cyberspionaggio.

Interrogato oggi dal pubblico ministero Eugenio Albamonte Occhionero, detenuto a Regina Coeli e difeso dall’avvocato Stefano Parretta, ha respinto ogni accusa. L’atto istruttorio è avvenuto in seguito ad una segnalazione che sarebbe arrivata dallo stesso istituto di pena dopo che il manager aveva chiesto di parlare con il ministero dell’interno e della difesa. Occhionero ha aggiunto di non aver mai inviato all’Enav la mail con il virus da cui sono stati avviati poi gli accertamenti.

In questa fase gli inquirenti sono in attesa che la Guardia di finanza completi lo screening sulle società estere, presenti in Gran Bretagna e Malta, e riconducibili ad Occhionero. Il passo prelude a avviare eventuali rogatorie internazionali.