Amianto alla Scala, gip: prevenzione non spetta al sindaco

Le motivazioni del proscioglimento dei 4 ex primi cittadini

GEN 19, 2017 -

Milano, 19 gen. (askanews) – Non spetta al sindaco di Milano “la gestione del potere” del Teatro alla Scala, in particolare per quanto riguarda “l’individuazione dei rischi connessi all’attività lavorativa” e “la predisposizione di misure di prevenzione, con specifico riferimento al tema dell’amianto”. Soprattutto perché il teatro scaligero fa parte di quelle “strutture edili dove il rischio di esposizione a materiali contenenti amianto, che cominciava a emergere solamente verso la fine degli anni Ottanta, era di scarso contenuto”. E’ per questo che quattro ex sindaci del capoluogo lombardo, Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Fomentini, sono stati prosciolti dall’accusa di omicidio colposo e lesioni gravissime per 9 casi di morte e uno di malattia tumorale tra ex lavoratori del teatro milanese.

Decessi e lesioni provocate dalla prolungata esposizione alle fibre di amianto presenti all’interno della struttura, secondo i pm Maurizio Ascione e Nicola Balice che avevano chiesto il loro rinvio a giudizio: nella loro veste di presidenti della Fondazione Teatro alla Scala, sottolineavano i due magistrati nel capo di imputazione, gli ex sindaci non ordinarono “la rimozione dei manufatti di amianto” dal teatro, in “violazione delle norme di igiene nei luoghi di lavoro”.

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