Roma, Usb: Comune e Atac rivedano vergognoso accordo dirigenti

Altro che inversione di marcia: stessi schemi visti e rivisti

GEN 13, 2017 -

Roma, 13 gen. (askanews) – “Mentre da più di un anno e mezzo i lavoratori Atac sono costretti a scioperare contro un taglio degli stipendi applicato senza l’approvazione dei dipendenti – come previsto per legge – spunta fuori un accordo per liquidare ai dirigenti Atac quasi due milioni di euro tra arretrati e bonus incentivali. L’accordo, sottoscritto dall’A.U. Manuel Fantasia e le rappresentanze sindacali dei dirigenti, rappresenta l’ennesima vergogna all’italiana”. Questo l’attacco del sindacato di base Usb che entra a gamba tesa nel caso Atac, sconfessando le affermazioni dell’amministratore unico dell’azienda Manuel Fantasia che parlava in un comunicato Arac di poche pre fa di diritti riconosciuti a tutti i lavoratori Atac. “Da una parte premi ai dirigenti senza neppure dei chiari obiettivi da raggiungere e dall’altra i lavoratori che portano avanti la baracca con stipendi da fame, senza premi di risultato da anni. Come se non fosse già abbastanza, con l’accordo Era1/Era2 sottoscritto con il solo parere favorevole di Cgil, Cisl e Uil, si è precarizzato e penalizzato un terzo dello stipendio”, continuano dall’Usb.

“I veri responsabili del dissesto di Ata c- spiega Fabiola Bravi dell’esecutivo provinciale USB di Roma- sono stati più volte identificati tra le folte fila dei dirigenti Atac, che con la complicità delle organizzazioni sindacali, anch’esse oggetto di numerosi scandali nella gestione affaristica dell’azienda municipalizzata, non solo non stanno pagando per le loro azioni, ma continuano a ricevere denaro sottratto ingiustificatamente ai lavoratori e ai cittadini.” “Ci era stata promessa un’inversione di marcia – conclude l’Usb – ma continuiamo ad assistere solo a schemi visti e rivisti. Auspichiamo che Roma Capitale e Atac rivedano nell’immediato i termini di questo vergognoso accordo. In caso contrario dovranno fare i conti con il diffuso malcontento dei lavoratori e con le loro tasche vuote”.