Snfia lancia “abili oltre”. Stati generali per nuovo welfare

L'appuntamento a gennaio

DIC 2, 2016 -

Roma, 2 dic. (askanews) – Una serata all’insegna dell’inclusione sociale per tentare, nella Giornata Mondiale della Disabilità, di ribaltare la prospettiva che vede la disabilità come menomazione invece che come opportunità. Oltre 400 persone hanno partecipato al convegno organizzato da Snfia, il sindacato dei funzionari delle imprese assicurative, presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari nel quartiere Eur di Roma. Un incontro a cui hanno aderito 12 associazioni che si occupano di Terzo Settore nella Capitale che hanno raccontato la loro esperienze, denunciando quelli che sono le difficoltà e le “barriere” non solo fisiche ma anche culturali sulle quali il nostro Paese ha il dovere di cambiare rotta.

L’idea di partenza di “Abili Oltre” è il concetto che “non esistono persone inadatte al lavoro, ma lavori non adatti alle persone chiamati a svolgerli”.

Il progetto, come ha spiegato Marino D’Angelo, segretario generale di Snfia, “si è reso necessario perchè in Italia un disabile su due non lavora. Tutto questo è inaccettabile perchè al disagio sociale si aggiunge un vulnus nel nostro sistema del Welfare ormai inefficace a garantire pari assistenza e diritti ai più deboli. Per questo motivo lanceremo a gennaio 2017 gli Stati Generali della Disabilità, in cui inviteremo tutti gli attori di questo settore a confrontarsi su un nuovo modello di inclusione sociale e su una riforma legislativa del mondo del lavoro che abbia come presupposto l’idea che nessuna produttività puó essere esclusiva”.

Roma, 2 dic. (askanews) – Abili Oltre prevede un protocollo Sociale d’Intesa e un progetto legislativo, redatto da Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt, l’associazione fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro. Come ha spiegato Emanuele Massagli, presidente di Adapt, “Abili Oltre propone un sistema di certificazione e riconoscimento pubblico della valorizzazione delle diverse abilità nelle aziende, da realizzare attraverso la costruzione di una bozza di protocollo sociale capace di offrire alle aziende un menù di soluzioni da adottare per fare un passo avanti nella direzione del ripensamento del rapporto mansione-lavoratore”.

Disabilità che è in primo luogo una barriera architettonica. Per Raimondo Grassi, presidente dell’associazione Roma Sceglie Roma nata un anno fa su spinta di professionisti e cittadini romani stufi del malgoverno della città, “Roma ha il dovere di essere un modello di inclusione sociale in cui la disabilità sia una risorsa”.

Nel suo intervento Gianni Palumbo, Portavoce del Forum Terzo Settore Lazio, ha rilanciato la proposta di imporre per legge la quota del 5% di disabili nei Cda di società pubbliche e private.