Ismu: 5,9 mln stranieri in Italia, +3,9%, 435mila sono irregolari

A 52mila immigrati vanno sommati 178mila nuovi italiani nel 2015

DIC 1, 2016 -

Milano, 1 dic. (askanews) – Al 1 gennaio 2016 la popolazione straniera (regolare e non) in Italia ha raggiunto quota 5,9 milioni, con un aumento di 52mila unità (+0,9%) rispetto all’anno precedente. Un incremento che è dovuto soprattutto alla componente irregolare (+31mila), che registra una leggera ripresa: al 1 gennaio sono infatti 435mila gli immigrati senza un valido titolo di soggiorno. Nella stessa data del 2015 erano 404mila. Gli stranieri rappresentano il 9,58% di quella che è indicata da Eurostat come popolazione abitualmente residente in Italia. E’ quanto emerge dal XXII Rapporto sulle migrazioni 2016 elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), che è stato presentato questa mattina al centro congressi Cariplo di Milano.

Se si tiene conto delle acquisizioni di cittadinanza avvenute nel 2015, la crescita di immigrati risulta molto maggiore: nel 2015 i nuovi italiani sono stati infatti 178mila (contro i 130mila del 2014 e i 60mila del 2012) e se ai 52mila stranieri presenti conteggiati in più (regolari e non) si aggiungono i 178mila immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana, l’incremento del numero complessivo dei presenti sale intanto a 230mila, con un aumento complessivo del 3,9%. I dati elaborati dall’Ismu indicano quindi che la crescita c’è ma non si vede e al tempo stesso sottolineano come gli immigrati in Italia siano in genere più stabili e integrati.

Al primo gennaio dell’anno scorso (ultimi dati disponibili), Ismu stima che i residenti stranieri extracomunitari siano poco meno di 4 milioni (dato che dovrebbe essere confermato anche al 1 gennaio 2016). Anche per il 2015 si conferma lo schiacciante primato dei romeni, che con poco più di un milione e 150mila residenti, rappresentano il 22,9% del totale. Seguono gli albanesi (9,3%) e i marocchini (8,7%), con quasi mezzo milione di residenti ciascuno. E ancora i cinesi con 270mila unità (5,4%), gli ucraini con 230mila presenze (4,6%). Mentre i filippini (3,3%), gli indiani (3%) e i moldavi (2,8%) si attestano attorno alle 150mila unità ciascuno. La crescita più consistente, riguarda gli egiziani (+14,4%), seguiti da cingalesi (+7,7%), bengalesi (+6,8%), romeni (+6,5%), cinesi (+5,6%) e ucraini (+5,3%).

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