Umbria, frode sui rifiuti: 14 indagati e sequestri per 27 mln

Arrestato il direttore tecnico della società Gesenu

NOV 30, 2016 -

Roma, 30 nov. (askanews) – Bufera sulla gestione dei rifiuti a Perugia e nella provincia del capoluogo umbro. Arrestato il direttore tecnico della Gesenu Spa e 14 indagati, sequestrato il Bioreattore nella discarica TSA S.p.a. di Borgogiglione, oltre che beni societari e personali per oltre 27 milioni di euro. E’ il bilancio dell’operazione di polizia giudiziaria arrivata al termine di complesse indagini con cui il Corpo Forestale dello Stato, partendo da alcune denunce ricevute nel 2013, ha accertato gravi reati ambientali e non di cui sarebbero responsabili società incaricate della raccolta e della gestione dei rifiuti in Umbria, mentre la Guardia di Finanza ha svolto investigazioni economico-finanziarie quantificando i profitti illeciti conseguiti in oltre 27 milioni di euro.

Le indagini, condotte, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Perugia, sono state iniziate e portate avanti per oltre due anni dagli uomini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Perugia, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti, pedinamenti, perquisizioni e sequestri documentali e di materiale informatico, analisi e raccolta di numerose testimonianze.

I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, sono quelli di associazione a delinquere, traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, truffa aggravata ai danni di enti pubblici, frode nel commercio e nelle pubbliche forniture, violazione alle prescrizioni ambientali, frode fiscale attraverso false fatturazioni.