Al Pascale di Napoli 1050 pazienti trattati con immuno-oncologia

Ascierto: 'Dal melanoma al polmone: è tsunami lotta a cancro'

NOV 30, 2016 -

Napoli, 30 nov. (askanews) – In 10 anni, dal 2006 a oggi, all’Istituto “Pascale” di Napoli sono stati trattati con l’immuno-oncologia 1.050 pazienti colpiti dal cancro: 500 nella pratica clinica quotidiana e 550 nel corso di sperimentazioni. Questa esperienza, maturata con la nuova arma che stimola il sistema immunitario contro la malattia, ha reso il centro partenopeo uno dei più importanti al mondo nella cura dei tumori. E’ su questi risultati che si apre oggi proprio a Napoli il convegno internazionale “Melanoma Bridge” con 200 esperti, un ponte della ricerca che non si ferma al melanoma ma si allarga a altre neoplasie come quelle del polmone, del rene, della vescica e della testa-collo.

“Dopo le prime due ‘ondate’ rappresentate dalla chemioterapia e dalle terapie mirate – spiega Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ e presidente della Fondazione Melanoma che organizza il convegno -, stiamo assistendo a un vero e proprio ‘tsunami’ nel trattamento del cancro vista la progressiva estensione dell’efficacia dell’immuno-oncologia”. Nel 2016 in Italia sono stimati 41mila nuovi casi di tumore del polmone (3.400 in Campania): una molecola immuno-oncologica innovativa, nivolumab, ha quasi raddoppiato la sopravvivenza a un anno rispetto allo standard di cura nella forma non a piccole cellule squamosa (42% rispetto al 24%). E pembrolizumab ha dimostrato di essere efficace in prima linea, quindi al momento della diagnosi, anche nell’istologia non squamosa, che rappresenta la grande maggioranza dei pazienti. Fino a oggi nel carcinoma renale (11.400 nuovi casi stimati in Italia nel 2016) il tasso di sopravvivenza a un quinquennio, nella fase metastatica, non aveva mai superato il 12%: il 34% dei pazienti trattati con l’immuno-oncologia è invece vivo a 5 anni.

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