Trapianti fegato con tecnica ‘Split’ raddoppiati in Italia

Plauso anche dagli Usa a nostro metodo organizzativo

OTT 27, 2016 -

Roma, 27 ott. (askanews) – “L’Italia è il primo Paese al mondo ad avere messo a punto una procedura organizzativa sistematica ed automatica per i trapianti di fegato ‘split’. Questo ha fatto sì che in un anno i trapianti effettuati con questa tecnica siano quasi raddoppiati e che quelli pediatrici, sempre split, siano aumentati quasi del 70%. Dietro queste cifre ci sono delle vite: in un anno dall’entrata in vigore del protocollo, era l’agosto del 2015, si è passati da 56 trapianti di fegato split a 101 e questo ha comportato che i trapianti pediatrici split siano aumentati da 32 a 54. Un successo tutto italiano che conferma come la rete trapiantologica del nostro Paese sia eccellente”. E’ giustamente orgoglioso dell’Italia, Umberto Cillo presidente eletto della Società Italiana Trapianti d’Organo (SITO) nel commentare i dati del Centro Nazionale Trapianti Operativo guidato da Lucia Rizzato, in occasione del 40° Congresso SITO a Roma.

La tecnica split liver – ossia la divisione del fegato in due parti da trapiantare in due diversi pazienti – è stata messa a punto da anni e praticata in tutto il mondo. Ma l’Italia è il primo paese al mondo ad essersi organizzato affinché questa procedura sia avviata automaticamente: grazie ad un protocollo messo a punto dal Centro Nazionale Trapianti e dai trapiantologi di fegato della SITO, quando c’è un donatore di fegato fino a 50 anni di età e senza particolari criticità viene automaticamente presa in considerazione l’ipotesi della tecnica split liver per procedere anche ad un trapianto pediatrico. “Quando un donatore viene segnalato al CNTO – spiega Lucia Rizzato, Responsabile del Centro Nazionale Trapianti Operativo che fa parte del Centro Nazionale Trapianti diretto da Alessandro Nanni Costa – immediatamente ed automaticamente si valuta se c’è un ricevente pediatrico compatibile. In caso affermativo allora il fegato sarà diviso in due parti, quella più grande sarà destinata ad un paziente adulto e quella più piccola ad un bambino. Nel caso in cui non ci sia la possibilità di effettuare un trapianto pediatrico allora si procede con il trapianto di fegato intero nell’adulto. Questa procedura in automatismo è entrata in vigore ad agosto del 2015. In un anno (agosto 2015-agosto 2016) sono stati effettuati 101 trapianti split dei quali 54 pediatrici. Nello stesso periodo dell’anno precedente (agosto 2014-agosto2015) i trapianti di fegato con tecnica split erano stati solo 56 dei quali 32 pediatrici. Questo metodo ci ha consentito, quindi, di incrementare del 68,7% i trapianti pediatrici che, termini assoluti, si traducono in 22 bambini operati in più, 22 famiglie che sono tornate a vivere”.