Caporalato, Anci: mai più schiavi nei campi e nelle aziende

"E' segno di una volontà forte di difendere la legalità"

OTT 19, 2016 -

Roma, 19 ott. (askanews) – “La nuova legge contro il caporalato è segno di una volontà forte di difendere la legalità, la dignità dei lavoratori, la concorrenza leale per un mercato sano. Non possiamo tollerare che nei nostri territori ci siano schiavi nei campi e nelle aziende, e provvedimenti come la confisca dei beni sono strumenti utili per salvaguardare i lavoratori, soprattutto le fasce di popolazione più debole, e per tutelare le tante, tantissime aziende italiane che lavorano con correttezza rispettando la legge e la dignità delle persone”. Così il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato Anci all’Immigrazione, ha commentato il via libera definitivo della Camera alla nuova legge contro il caporalato voluta dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

“Le vittime del caporalato sono soprattutto le fasce di popolazione più povere e indifese – ha aggiunto Biffoni – e tra queste tante volte le vittime sono migranti e richiedenti asilo: l’istituzione del reato di caporalato e l’estensione del Fondo antitratta alle vittime sono atti di civiltà. L’eccellenza della produzione enogastronomica italiana deve essere difesa – conclude l’esponente dell’Anci – dalla vergogna del caporalato”.