Simit: in Italia il 15% dei portatori Hiv non ne è consapevole

4mila nuove diagnosi l'anno, una su due è tardiva

OTT 18, 2016 -

Roma, 18 ott. (askanews) – Tra i nuovi malati con Hiv, un italiano su due lo scopre troppo tardi. É per questo che la SIMIT- Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, in collaborazione con il Ministero della Sanità, é impegnata nella redazione delle linee guida, per una più corretta informazione e prevenzione.

Se ne parla a Baveno, sul Lago Maggiore, sino al 19 ottobre, in occasione del 15° Congresso Internazionale SIMIT. Oltre 800 gli specialisti presenti, provenienti da tutta Italia e dall’Estero. L’appuntamento, organizzato da Gaetano Filice, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive del Policlinico San Matteo, Pavia, e da Domenico Santoro, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera S. Anna di Como, approfondirà argomenti quali antibiotico-resistenza, infezione-malattia da HIV, epatite, malattie tropicali e parassitarie, infezioni nel paziente immuno-compromesso, infezioni nel paziente fragile, infezioni correlate all’assistenza.

Oltre 90.000 persone sono attualmente o in terapia o in contatto con i centri specializzati. Si stima che ce ne siano altre 20.000/30.000 che non sono consapevoli dell’infezione o non sono in contatto con i centri. Delle circa 4.000 nuove diagnosi di infezione registrate ogni anno, oltre la metà è diagnosticata quando l’infezione è già in uno stadio avanzato. I giovani maschi che fanno sesso con maschi, se non si proteggono adeguatamente, rischiano, secondo l’OMS, circa 20 volte di più rispetto agli eterosessuali.