Fiera Milano, giudici a vertici: allontanare manager coinvolti

Ieri l'incontro per fare il punto dopo il commissariamento

OTT 18, 2016 -

Milano, 18 ott. (askanews) – I manager di Fiera Milano coinvolti nell’inchiesta della Dda sulle presunte infiltrazioni di stampo mafioso nell’allestimento degli stand fieristici vanno allontanati dal loro attuale incarico soprattutto per ragioni di “opportunità”. Lo hanno sottolineato ieri i giudici della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, Fabio Roia e Veronica Tallarida, ai vertici di Fiera Milano – il presidente della Fondazione, Giovanni Gorno Tempini, e il presidente della spa, Roberto Rettano – nel corso di un incontro organizzato ieri sera per fare il punto sull’inchiesta che, nei giorni scorsi, ha portato al commissariamento di Fiera Milano per scongiurare il rischio di nuove infiltrazioni criminali di stampo mafioso.

Secondo le indagini condotte dalla Dda di Milano, Fiera Milano e la controllata Nolostand, società specializzata nell’allestimento dei padiglioni e stand, avrebbero agevolato attraverso “una vera e propria turbativa d’asta privata” l’ingresso, tra i propri fornitori, del consorzio di cooperative Dominus, amministrato da due personaggi in odor di mafia come Giuseppe Nastasi e il suo braccio destro Liborio Pace, entrambi arrestati per associazione a delinquere con l’aggravante di aver agito con l’obiettivo di favorire Cosa Nostra. “L’attività agevolativa nei confronti di Liborio Pace e Giuseppe Nastasi – si legge in uno degli atti di indagine – è stata posta in essere anche da Fiera Milano oltre che ovviamente dalla sua controllata Nolostand”. Il pm Paolo Storari parla apertamente di “strategia di agevolazione di Giuseppe Nastasi da parte di varie componenti del gruppo Fiera”.

(segue)