Cinesi di Milano: cittadinanza onoraria al Dalai Lama ci offende

"Un'iniziativa che non tiene conto della realtà"

OTT 18, 2016 -

Milano, 18 ott. (askanews) – L’attribuzione della cittadinanza onoraria di Milano al Dalai Lama “è un’iniziativa che riteniamo sbagliata e che offende decine di migliaia di cittadini cino-milanesi, perché non tiene conto dell’effettiva realtà storica e attuale del rapporto tra la Cina e la regione del Tibet”. Lo si legge in una nota firmata “La comunità Cinese di Milano”, dicitura che intende rappresentare le diverse anime dei milanesi di origine cinese. Nel comunicato si contesta, in particolare, il fatto che la figura del Dalai Lama venga presentata “non semplicemente come esponente religioso, ma come capo di uno Stato che in realtà non esiste”.

I cinesi di Milano manifestano inoltre una “forte sensazione di speculazione politica che questa iniziativa provoca, visto chi l’ha promossa e cioè una forza politica strutturalmente ostile all’integrazione e alla collaborazione multiculturale, che si rifiuta di riconoscere i valori di internazionalizzazione e di sviluppo economico e sociale che Comunità, come la nostra, apportano quotidianamente alla città”.

La comunità cinese esprime comunque apprezzamento per “la scelta ponderata del sindaco di salvaguardare le sensibilità all’interno della comunità cittadina e per questo lo ringraziamo e confidiamo nel positivo accoglimento della nostra idea di intitolare una via della città a Ho Feng-Shang, lo ‘Schindler cinese’ già riconosciuto ‘Giusto tra le Nazioni’, che da console a Vienna salvò migliaia di cittadini di origine ebraica dalla Shoah, facendoli fuggire a Shanghai. Proprio negli anni in cui, tra l’altro, le gerarchie religiose dell’allora Tibet accoglievano con tutti gli onori le frequenti ‘delegazioni scientifiche’ delle SS di Himmler in cerca della comune matrice razziale ‘indo-ariana’”.