Truffa aggravata, sequestrati 11 mln alla Parmacotto

Nominato un amministratore giudiziario: "L'azienda non chiuderà"

LUG 4, 2016 -

Bologna, 4 lug. (askanews) – Presentando bilanci falsificati Parmacotto ha ottenuto nel 2011 finanziamenti pubblici per 11 milioni di euro. Per questa truffa aggravata sono stati indagati due amministratori dell’azienda del settore alimentare di Parma. La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro “urgente” degli 11 milioni di euro. Nel frattempo la procura ha nominato un amministratore giudiziario per “garantire la continuità e lo sviluppo aziendale e sino al completo recupero, da parte dello Stato, delle somme illecitamente percepite dalla società”.

Il sequestro è l’epilogo di una complessa indagine sui bilanci di Parmacotto e la contabilità fiscale dell’azienda che negli anni aveva costruito un “castello finanziario”, basato su crediti da controllate (per un valore di oltre 30 milioni nel 2013) che si sono rivelati inconsistenti.

Secondo gli inquirenti, in questo modo gli amministratori pro-tempore della società, “attraverso artifici contabili, false attestazioni e la conseguente falsificazione di un bilancio annuale d’esercizio, erano riusciti a far apparire una situazione economico-patrimoniale talmente fiorente da indurre in errore una società di diritto pubblico” che, come hanno ricordato le Fiamme Gialle in una nota stampa, ha finalità di sostenere e sviluppare investimenti produttivi e programmi di sviluppo di aziende italiane sane e redditizie, che ha poi provveduto a erogare un finanziamento di 11 milioni di euro.

“L’azienda non verrà chiusa: il complesso dei beni aziendali (disponibilità finanziarie, quote societarie, beni mobili e immobili, ecc), sottoposti a vincolo giudiziario – hanno spiegato i militari della Guardia di Finanza – verranno utilizzati e gestiti sotto il controllo di un amministratore giudiziario professionista del settore, appositamente nominato dalla Procura, al fine di garantire la continuità e lo sviluppo aziendale e sino al completo recupero, da parte dello Stato, delle somme illecitamente percepite dalla società”.