Spoleto, Dap: ok protocollo col Polo museale dell’Umbria

Presso la Rocca Albornoziana

GIU 17, 2016 -

Roma, 17 giu. (askanews) – Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e l’Umbria, Giuseppe Martone e il Direttore del Polo Museale dell’Umbria, Marco Pierini, hanno sottoscritto, nei locali della Rocca Albornoziana di Spoleto, un protocollo di intesa per la promozione di iniziative congiunte dirette alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio culturale ed archivistico, favorendo il coinvolgimento dei detenuti in attività di formazione e inserimento lavorativo, intra ed extra-moenia, e in attività culturali, artistiche e scolastiche, quali strumenti e veicoli di conoscenza e crescita personale.

L’iniziativa, promossa dalla direzione del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, con sede all’interno della Rocca Albornoziana, e dalla direzione della sede penitenziaria locale, è stata quindi accolta dalle Amministrazioni regionali dei Beni Culturali e Penitenziaria che hanno sottoscritto l’accordo.

La Rocca Albornoziana, oggi prestigiosa sede museale, dal 1814 al 1982 ha ospitato l’istituto penitenziario cittadino.

Nella città di Spoleto il patrimonio storico-artistico, archeologico e architettonico ha ricevuto il riconoscimento UNESCO con l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità del luogo monumentale di San Salvatore all’interno del sito seriale Italia Langobardorum. La Rocca Albornoziana e il Museo nazionale del Ducato in essa ospitato, per il loro valore storico artistico sono elementi di centrale interesse. Con la sottoscrizione del Protocollo è stato quindi affermato grande attenzione nel mantenere un legame simbolico e fattuale con il mondo del penitenziario, rendendo visibili le tracce di questo passato attraverso l’allestimento, in uno spazio appositamente dedicato, di testimonianze con le quali mostrare la vita della reclusione che, nelle sue diverse espressioni attraverso i secoli, testimonia con grande forza anche i segni dell’evoluzione storica della società.

E’ interesse dell’Amministrazione penitenziaria condividere il patrimonio storico e culturale raccolto nei propri archivi dove sono conservati documenti di grande potenza descrittiva e dell’evolversi del concetto di pena. (Segue)