Presentato a Roma il Museo Madre Teresa di Durazzo in Albania

Un progetto di cooperazione italoalbanese

GIU 10, 2016 -

Roma, 10 giu. (askanews) – E’ stato presentato nella Sala del Carroccio del Comune di Roma il Museo Madre Teresa – Il Museo del Dialogo, un progetto di cooperazione italoalbanese che ha l’attenzione di diversi rapresentanti istituzionali: il Presidente del Senato e delle Regioni Lazio e Puglia, che hanno inviato un loro messaggo, e il ministro dei Beni e attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che ha apprezzato e indossato il braccialetto simbolo del Museo con la frase “We are all one”. Tutti possono ottenerlo cliccando su eppela.com/museomadreteresa.

Il Museo Madre Teresa è un progetto italo-albamese nato diversi anni fa col patrocinio del Vaticano, dei Premi Nobel per la Pace e dei rappresentanti di tutte le maggiori comunità religiose presenti in Albania, tra cui quelle musulmane, ortodosse e cristiane.

Il Museo è realizzato dal Comune di Durazzo e da diverse organizzazioni non-profit coordinate dall’Associazione italiana Agathòs e dalla Fondazione albanese Interalb. Sarà inaugurato a Durazzo, in Albania (Paese d’origine di Madre Teresa) il prossimo 4 Settembre, giorno in cui questa grande figura sarà proclamata Santa da Papa Francesco: l’evento avrà un’eco internazionale. Ha sede nella Galleria “Nikolet Vasia” uno spazio prestigioso che si affaccia su piazza Liria, la piazza principale di Durazzo.

Vi sono già altri siti dedicati a Madre Teresa, ma il Museo di Durazzo presente tutti gli aspetti per essere veramente il “luogo” del suo messaggio: non solo perché nasce nella terra che le ha trasmesso la cultura, la straordinaria sensibilità verso l’incontro tra religioni diverse, ma anche perché tutto il percorso museale è volto a sottolineare il dialogo, l’attenzione verso l’altro. E’ il Museo del Dialogo, di quel dialogo che Madre Teresa ha dimostrato essere possibile con tutti, dai più potenti della terra ai più umili del mondo, a prescindere da religioni e culture diverse. Quest’aspetto ricorre negli oltre 50 grandi pannelli in cui sono riportati, in tre lingue (italiano, inglese e albanese), documenti, testi ma anche fotografie dei più grandi autori che hanno seguito Madre Teresa (Collopy, Morihiro, Podestà), e infine audiovisivi che la ritraggono, tra le altre tantissime immagini, nella Casa di accoglienza di Calcutta, alla cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace, negli incontri con i potenti.