La parata ai Fori Imperiali specchio dei 70anni della Repubblica

Nonostante terremoti, lutti e polemiche politiche non ha mancato un anno

GIU 1, 2016 -

Roma, 2 giu. (askanews) – Dai Fori Imperiali al Quirinale il percorso della parata del 2 giugno sullo stradario è tortuoso come, dal 1948 ad oggi, è stata tormentata la storia della Repubblica che festeggia i suoi 70 anni. Terremoti, lutti vaticani, proteste pacifiste, Austerity economica, timori archeologici, ogni evento naturale o sociale che ha colpito l’Italia ha trovato nella parata del 2 Giugno il catalizzatore della vis polemica nazionale, modificando negli anni contenuti e forme della cerimonia che celebra la nascita della Repubblica dopo l’esilio di casa Savoia.La prima sfilata dell’Italia repubblicanain occasione delle celebrazioni del 2 giugno risale al 1948, conlo schieramento dei Reparti in piazza Venezia a Roma. Inquell’occasione, dopo la deposizione della corona d’alloro alMilite Ignoto, il presidente Luigi Einaudi assunse il comandodelle Forze Armate: le bandiere dei reparti uscirono dalloschieramento, salirono le scale del Vittoriano e si inchinaronoal presidente della Repubblica. L’anno successivo, la cerimoniasi svolse in quello che oggi è il piazzale Ugo La Malfa, conl’inaugurazione del Monumento a Giuseppe Mazzini: si rendevaomaggio, in questo modo, all’ideale repubblicano risorgimentaleconcretizzatosi con il referendum del 1946.-Il 1950 fu, invece,l’anno in cui la parata fu inserita per la prima volta nelprotocollo delle celebrazioni ufficiali con l’ingresso nellasfilata anche del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, dellaProtezione Civile e della Croce Rossa Italiana.– Nel 1961, inoccasione del centenario dell’Unita d’Italia, la cerimonia sisvolse a Torino, prima capitale dell’Italia unita, con lapartecipazione del Presidente Gronchi.– Nell’edizione del 1963fu spostata al 4 novembre a causa della scomparsa di PapaGiovanni XXIII.Nel 1976 la parata militare nonvenne, invece, organizzata in seguito al disastroso terremoto delFriuli. Anche l’anno successivo, in piena austerity e non senzapolemiche, venne deciso di non riprendere la tradizionale sfilatamilitare per non gravare ulteriormente sulle spese del bilanciostatale.– Anni Settanta. Sul finire degli anni Settanta sembrò quasi che latradizione delle parate militari fosse giunta alla fine visto chequeste si interruppero di fatto e furono sostituite da unamanifestazione che si svolgeva nella vicina piazza Venezia con lapartecipazione solo di alcuni reparti delle Forze armate. Sonogli anni delle più forti esperienze e battaglie pacifiste e perl’Obiezione di coscienza e, quindi, del Servizio civilealternativo alla leva. Molti movimenti contestavano radicalmentel’idea che la Repubblica fosse festeggiata con la sfilata diuomini in armi e che la Patria non potesse essere servita ancheattraverso un servizio non armato.– Anni Ottanta. Ma la tragedia del terrorismo, e quello che fu letto anche comeun certo sfaldamento della tenuta civile nazionale, forsecontribuì alla scelta di reinserire la celebrazione ufficiale aRoma nel 1983 che fu organizzata la prima domenica di giugno tral’Aventino e Porta San Paolo per commemorare la Resistenzaall’occupazione tedesca della città di Roma durante il secondoconflitto mondiale. Fu l’anno successivo quello del ritorno dellaparata in via dei Fori Imperiali, mentre nel 1985 si svolse travia dei Cerchi e le Terme di Caracalla.– Nel 1989 la parata militare fu nuovamente sospesa e sostituitada una Mostra storica a Piazza di Siena e per dieci anni fulimitata ad una cerimonia all’Altare della Patria.– Fu l’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi aripristinare definitivamente la parata del 2000 e quattro annidopo alla sfilata si aggiunsero nuovi corpi come quello dellaPolizia municipale di Roma, in rappresentanza di tutte le Polizielocali ed il personale della Protezione Civile.Ma le polemiche non si interuppero. Questa volta sull’impatto chelo sfilare dei mezzi pesanti e cingolati poteva provocare allastaticità delle vicine rovine della Roma antica. Preoccupazioniche, negli anni, hanno portato a limitare sia il numero deiveicoli e dei mezzi, che la distanza da essi percorsa per lasfilata.– 2016. Una delegazione di 400 sindaci sfila in via dei Fori Imperiali, in rappresentanza degli ottomila colleghi delle Città metropolitane e dei Comuni piccoli e grandi d’Italia. La presenza dei sindaci, spiegano dall’Anci, vuoletestimoniare il loro impegno, la loro quotidiana battagliapacifica per dare risposte ai bisogni dei cittadini.MAZ