Militare morto per uranio impoverito, condannato il ministero della Difesa

Salvatore Vacca morì a 23 anni di leucemia

MAG 20, 2016 -

Roma, 20 mag. (askanews) – Il ministero della Difesa è statocondannato in secondo grado dalla Corte d’appello di Roma per”condotta omissiva” per non aver protetto adeguatamente SalvatoreVacca, originario di Nuxis (Carbonia-Iglesias), caporalmaggioredell’esercito del 151esimo reggimento della brigata Sassari, inmissione in Bosnia nel 1998 e nel 1999, morto a 23 anni nelsettembre 1999 di leucemia linfoblastica acuta, dopo essererimasto esposto a munizioni all’uranio impoverito. Il ministerodovrà anche pagare ai genitori di Vacca un risarcimento di circa2 milioni di euro.“Quello di Vacca è uno dei primi casi con cui nasce il casouranio impoverito e fu la madre, Giuseppina, a iniziare questabattaglia nel 2002, dopo la morte del figlio”, spiega DomenicoLeggiero dell’Osservatorio Militare.“La sentenza d’appello che conferma il primo grado – prosegue – èimportante perchè fissa dei principi fondamentali: primo la colpadel Ministero della Difesa e secondo la distinzione che c’è traindennizzo e risarcimento. La madre infatti aveva già avuto unindennizzo per danno patrimoniale, mentre ora i giudici attestanoche da parte del Ministero c’è stato un danno causatodall’inadempienza di misure di sicurezza previste per ilmilitare. Ã? una sentenza unica nel suo genere da questo punto divista. Se si parla di omicidio colposo di un militare morto, separliamo di 333 vittime cosa è, una strage? E perchè ancora nonsi fa nulla? Il ministro Pinotti ora non potrà ignorare quelloche emege dalla sentenza”, conclude Leggiero.Sav/Int2