Ass. 21 luglio: sgombero forzato 500 rom in via Mirri a Roma

Vergognosa violazione diritti umani e obblighi internazionali

MAG 10, 2016 -

Roma, 10 mag. (askanews) – Associazione 21 luglio “condanna fermamente lo sgombero forzato” avvenuto questa mattina a Roma, presso l’insediamento informale di via Mirri, che ha coinvolto 500 persone rom di origine rumena, tra cui donne incinte, anziani, malati e circa 250 minori, anche di pochi mesi. “Lo sgombero forzato – denuncia l’associazione – realizzato attraverso un consistente dispiegamento di forze dell’ordine (15 pattuglie della Polizia municipale, tre dei Carabinieri e forze antisommoss) rappresenta l’ennesima violazione del diritto internazionale e dei diritti umani da parte delle autorità locali che, ancora una volta, lascia sulla strada famiglie intere, senza fornire loro alcuna soluzione alternativa adeguata e aumentando irrimediabilmente la loro condizione di vulnerabilità”.

Lo sgombero forzato “è stato realizzato in evidente violazione degli obblighi internazionali dello Stato italiano, in particolare in materia di diritto a un alloggio adeguato, e non ha rispettato nessuna delle garanzie procedurali in materia di sgomberi previste dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite. L’operazione non è stata infatti accompagnata – spiega 21 Luglio – da una notifica formale scritta alle famiglie né da un congruo preavviso e da una genuina consultazione con le stesse. L’unica soluzione alternativa fornita è stata il ricollocamento di appena 11 tra donne e bambini in strutture di accoglienza, con il conseguente smembramento del nucleo familiare e uomini lasciati in strada: soluzione ovviamente non accettabile da parte delle persone coinvolte”.

Circa cento bambini che vivevano nell’insediamento informale frequentano regolarmente la scuola e prendono parte a progetti paralleli educativi e formativi volti a favorire la loro inclusione sociale. Anche i compagni di classe e gli insegnanti dei bambini si sono mobilitati in supporto dei bambini e delle famiglie rom, preparando delle letterine da consegnare al prefetto della Capitale.

Nel corso dello sgombero operatori di Associazione 21 luglio, presenti sul posto per verificare l’evolversi della situazione, sono stati allontanati dall’insediamento dalle forze dell’ordine. Da segnalare anche la presenza sul posto di un presidio di militanti pro-sgombero appartenenti a Casa Pound. Alle operazioni di sgombero hanno assistito anche rappresentanti delle autorità rumene in Italia.