Perché crollano le assunzioni a tempo indeterminato (Inps: -33% a febbraio)

Cifre e dati del fenomeno

APR 19, 2016 -

Roma, 19 apr. (askanews) – Diminuiscono ancora le assunzioni nelmercato del lavoro, con un calo rilevante per i contratti a tempoindeterminato. Secondo l’osservatorio sul precariato dell’Inps, afebbraio le assunzioni dei datori di lavoro privati sono state341mila, con un calo di 48mila unità (-12%) rispetto allo stessomese dell’anno scorso; a gennaio il calo era del 17%. Questorallentamento “ha coinvolto essenzialmente i contratti a tempoindeterminato: -46mila, pari a -33% sul febbraio 2015 (a gennaiola contrazione era pari a -34%)”.Per i contratti a tempo determinato,spiega l’Inps, a febbraio ci sono state 231mila assunzioni, “unadimensione del tutto analoga a quella degli anni precedenti (-1%sia sul febbraio 2015 sia sul febbraio 2014); a gennaio 2016 lacontrazione era del 9%”. Le assunzioni con l’apprendistato sonostate quasi 15mila (-3%), mentre le cessazioni sono diminuite del7%, con quelle a tempo indeterminato “di pari consistenza confebbraio 2015″. Il flusso di trasformazioni a tempo indeterminato”è in forte contrazione (-50%)”.I flussi di rapporti di lavoro, secondo l’osservatorio sulprecariato, “nei primi due mesi del 2016 risentono dell’effettoanticipo legato al fatto che dicembre 2015 era l’ultimo mese perusufruire dell’esonero contributivo triennale. In quel mese cisono stati quasi 400mila rapporti di lavoro instaurati (attivatio trasformati) con esonero contributivo, pari a quasi quattrovolte la media degli 11 mesi precedenti (107mila)”.Con la legge di stabilità 2016, aggiunge l’istituto diprevidenza, “è stata introdotta una nuova forma di incentivorivolta alle assunzioni a tempo indeterminato e alletrasformazioni di rapporti a termine di lavoratori che, nei seimesi precedenti, non hanno avuto rapporti di lavoro a tempoindeterminato. La misura dell’agevolazione prevede l’abbattimentodei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro(esclusi i premi Inail) in misura pari al 40% (entro il limiteannuo di 3.250 euro) per un biennio”.A gennaio-febbraio, sottolinea l’Inps,c’è stato un saldo mensile tra assunzioni e cessazioni pari a+167mila, inferiore a quello dello stesso bimestre dell’annoscorso (+244mila). Questa differenza “è totalmente attribuibilealle posizioni di lavoro a tempo indeterminato”. Il saldoannualizzato (la differenza tra assunzioni e cessazioni negliultimi 12 mesi) “a febbraio è positivo (+529mila) ma inferiorerispetto al valore massimo di dicembre (+605mila). Questo vale inparticolare per i contratti a tempo indeterminato, il cui saldoannuo a dicembre era pari a +911mila e a febbraio 2016 è pari a+805mila”.Per la composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base allaretribuzione mensile, “per le assunzioni a tempo indeterminatonel primo bimestre del 2016 c’è una riduzione della quota diretribuzioni inferiori a 1.750 euro rispetto a quanto osservatonello stesso periodo del 2015. Anche per i contratti a termine sievidenzia un leggero slittamento verso retribuzioni maggiori, conuna riduzione della quota di quelle inferiori a 1.500 euro”.Nel corso del 2015, aggiunge l’istituto previdenziale, “il numerodelle assunzioni totali è stato pari a 5,636 milioni, con unaumento di 763mila unità rispetto al 2014 (+16%). Le assunzioni atempo indeterminato sono passate da 1,274 milioni nel 2014 a2,016 milioni nel 2015, con un incremento di 740mila unità. Nellostesso arco temporale, le trasformazioni a tempo indeterminato dirapporti a termine sono passate da 331mila a 573mila, con un+242mila unità”.Il saldo complessivo fra assunzioni e cessazioni, e quindi lavariazione dello stock di rapporti di lavoro, è stato pari a605mila posizioni lavorative (nel 2014 era negativo per 47milaposizioni). In particolare, i contratti a tempo indeterminatosono cresciuti di 911mila unità rispetto alla fine del 2014,mentre sono in calo i contratti di apprendistato (-49mila) e atempo determinato (-258mila). Sul totale “delle attivazioni diposizioni di lavoro a tempo indeterminato (instaurazioni di nuovirapporti di lavoro e trasformazioni di rapporti a termine), il61% beneficia dell’esonero contributivo triennale introdottodalla legge di stabilità 2015”.Glv/Int2