Omicidio Roma, l’esperta: “Senza l’affetto nascono i nuovi mostri”

Psicoterapeuta sul 23enne ucciso solo "per vedere l'effetto che fa".

MAR 8, 2016 -

Roma, 8 mar. (askanews) – “A generare mostri non è più il sonno della ragione ma il sonno degli affetti, l’anestetizzazione delle emozioni”. Così spiega Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, il caso del 23enne ucciso a Roma solo “per vedere l’effetto che fa”.Perché “uccidere una persona non è mai giustificato, ma siamo abituati a pensare all’omicidio come a un evento in cui le motivazioni sono forti emozioni di odio o desiderio di rivincita.In questo caso siamo di fronte a un omicidio attuato con una superficialità e una crudeltà che non appartengono all’essere umano” dice l’esperta. Ma come si può arrivare a tanto?”.Visto che “prima di tutto sono cambiate le relazioni primarie: i genitori dei giovani di oggi sono stati troppo distratti, preoccupati e in ansia per la crisi, per l’incertezza sociale, hanno presupposto che i loro figli potessero crescere da soli, li hanno sedati con la play station e le chat”.Insomma “l’eccitazione che ogni bambino ha verso il mondo, e che ha bisogno di essere accolta e spiegata da un adulto che gli vuole bene, è diventata per questa generazione ansia, energia vuota da nascondere a se stessi. Spesso la vita per questi giovani è una farsa, un video gioco a cui bisogna giocare senza sapere se si vince o si perde, che non dà alcuna risposta sulla propria identità”.Come prevenire casi come quello dell’omicidio per gioco? “Credo che sia importante sostenere le famiglie giovani a stare nella relazione, soprattutto corporea, con i figli. Nessuno si cura di una coppia di genitori che hanno appena avuto un figlio: ci si aspetta che la nascita di un figlio sia gestibile nel modo più naturale possibile. Ma oggi non è così: un figlio appena nato crea molta ansia che non trova contenimento né nelle relazioni intime né nelle istituzioni sociali” dice Margherita Spagnuolo Lobb.red/Nav-int4