Aggiotaggio Premafin, slitta a giugno processo a Ligresti

Procedimento "congelato" in attesa decisione Consulta

DIC 1, 2015 -

Milano, 1 dic. (askanews) – Slitta di quasi sette mesi il processo in corso a Milano a carico di Salvatore Ligresti, imputato per un presunto aggiotaggio manipolativo di azioni Premafin. Gli avvocati delle difese hanno infatti aderito allo sciopero dei penalisti indetto dall’Unione delle Camere Penali nei 5 giorni compresi tra il 30 novembre e il 4 dicembre. I giudici della prima sezione penale ne hanno preso atto disponendo un rinvio al prossimo 24 giugno.

Un rinvio lungo che si è reso necessario per consentire ai giudici della Corte Costituzionale di sciogliere il nodo giuridico presentato ad aprile scorso dal Gian Luigi Tizzoni, difensore dell’ingegnere di Paternò. Secondo l’accusa, l’ex patron di Fonsai avrebbe, tra il novembre 2009 e il settembre 2010, manipolato il valore di Borsa del titolo Premafin (società successivamente confluita in UnipolSai) attraverso compravendite di azioni effettuate da EverGreen ed Heritage, due trust basati alle Bahamas titolari del 20% del capitale della società. Insieme a lui sono imputati l’imprenditore Giancarlo De Filippo e il fiduciario Niccolò Lucchini, che per suo conto avrebbero effettuato le compravendite azioniarie attraverso i due trust dei Caraibi.

Il punto è che Ligresti era già stato sanzionato dalla Consob al pagamento di una multa di 5 milioni di euro per questa stessa vicenda. E proprio questa circostanza, secondo l’avvocato Tizzoni, imporrebbe di interrompere l’azione penale a suo carico in base al principio giuridico “ne bis in idem”. In sostanza, secondo il legale, l’ingegnere siciliano non può essere sottoposto a un “secondo giudizio” penale su dei fatti già sanzionati a livello amministrativo dalla Consob. Il processo milanese resterà dunque “congelato” fino alla pronuncia della Consulta.