Solo 20% operatori sanitari si vaccina. Parte Campagna Simg

'Medici di famiglia: 'Noi ci vacciniamo' per dare l'esempio

NOV 6, 2015 -

Roma, 6 nov. (askanews) – I medici di famiglia si vaccinano in massa contro l’influenza per sensibilizzare i cittadini e far capire loro l’importanza dell’immunizzazione. Occasione sarà il 32° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che si svolgerà a Firenze dal 26 al 28 novembre. Almeno cinquecento dosi di vaccino saranno distribuite grazie alla collaborazione del Direttore del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, Raniero Guerra, ma molte altre dosi potranno essere rese disponibili grazie alla collaborazione delle Aziende Produttrici.

“Lanciamo la campagna “Noi ci vacciniamo” – spiega Claudio Cricelli, presidente SIMG -. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un calo preoccupante del numero di cittadini vaccinati, a fronte di un’offerta che è rimasta invariata. Si stima che solo il 20% degli operatori sanitari (medici e infermieri) si protegga, un dato decisamente troppo basso tra chi dovrebbe essere ben consapevole dell’efficacia del cordone di sicurezza creato dalla profilassi. Per questo la nostra Società scientifica vuole rappresentare un esempio e stimolare camici bianchi, pazienti e Istituzioni. Il virus è già stato isolato lo scorso 9 ottobre, la campagna vaccinale inizierà ufficialmente a metà novembre e proseguirà fino a Natale”.

Nel corso dell’ultima stagione (2014-2015) sei milioni di italiani sono stati colpiti dal virus. Ma le vaccinazioni sono calate di oltre il 20% rispetto al 2013. Con conseguenze evidenti: si sono registrati 485 casi di complicanze gravi e 160 decessi (segnalati da 19 Regioni e Province Autonome). E la maggior parte di queste situazioni si è verificata in cittadini non vaccinati. In generale l’andamento delle coperture dal 1999-2000 al 2014-2015 mostra come nell’ultima stagione sia stato fatto un salto indietro di quindici anni tornando al livello di copertura raggiunto nel 2000-2001. “Di solito il 10-20% dei malati va incontro a complicanze, più o meno impegnative – continua Cricelli -. Non possiamo prevedere la pericolosità dei virus che circoleranno nei prossimi mesi. L’impatto della malattia dipende dalla percentuale della popolazione protetta. Il vaccino rappresenta l’arma principale per la prevenzione ed è raccomandato a tutte le categorie a rischio: adulti con più di 65 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie croniche, cardiovascolari e respiratorie”.