Tronca nei luoghi simbolo di Roma: orgoglioso di servire Capitale

Deposte corone a S.Paolo, Altare Patria, Fosse Ardeatine, Sinagoga

NOV 2, 2015 -

Roma, 2 nov. (askanews) – “Orgoglioso di servire Roma, una città meravigliosa”: con queste parole il commissario di Roma, prefetto Francesco Paolo Tronca, ha suggellato il suo secondo giorno nella capitale, al termine di una serie di visite e cerimonie nei luoghi simbolo della città. Nel giorno della celebrazione dei defunti, ha deposto corone di alloro all’Altare della Patria, a Porta San Paolo, alle Fosse Ardeatine, alla Sinagoga di Roma, al Parco dei caduti. Un percorso che ha sancito il suo insediamento, come la fascia tricolore indossata, e scandito da poche, pochissime parole, mentre cresce l’attesa per l’incontro con chi l’ha voluto a Roma: il premier Matteo Renzi.

Stamattina Tronca è tornato al Cimitero Monumentale del Verano – dopo l’incontro, la stretta di mano con il Papa e “le bellissime parole di benvenuto e di forza” di Bergoglio, ieri, per la messa di celebrazione dei defunti – oggi ha partecipato alla cerimonia di commemorazione dei militari caduti. In prima fila, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e con la fascia tricolore. Poi si è intrattenuto a parlare con il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Qualcuno si aspettava già stamattina un incontro con il premier Renzi, ma il commissario ha restituito l’attesa: “Penso che avrò un incontro a Palazzo Chigi, ma non so quando”. Poi, nel pomeriggio, invece, è iniziato il suo percorso per la città, una serie di cerimonie di insediamento, visitando alcuni luoghi simbolo. Prima tappa Altare della Patria a Piazza Venezia. Tronca ha deposto una corona al sacrario del milite ignoto, alla presenza delle forze dell’ordine. Senza rilasciare dichiarazioni.

Seconda tappa Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana, ha deposto una corona d’alloro sulla lapide che ricorda coloro che caddero per la difesa di Roma dalle truppe nazifasciste, nei giorni della resistenza tra l’8 e il 10 settembre 1943. Alle Fosse Ardeatine ha reso omaggio alle vittime della rappresaglia nazifascista dopo l’attentato di via Rasella. Anche lì ha deposto una corona d’alloro, all’esterno del sacrario, e ha salutato i rappresentanti delle associazioni di partigiani ed ex combattenti. Con lui anche il presidente dell’XIII Municipio, Andrea Catarci e Rosetta Stame, presidente dell’Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della Patria. Poi è entrato a visitare la grotta dell’eccidio e le tombe. E sul libro d’oro ha lasciato il suo “omaggio a chi ci donò col proprio sacrificio la libertà e la democrazia”. Una visita il silenzio: “In questo luogo si risponde soltanto con il silenzio”, ha rimproverato il commissario di Roma, a chi – dopo la cerimonia – chiedeva risposte sulla squadra di sub-commissari che lo affiancherà.

Lasciate le Fosse Ardeatine, il prefetto Tronca, ha visitato il Tempio Maggiore di Roma, è stato accolto dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, dal presidente della comunità ebraica romana Ruth Dureghello, dal presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna. Presenti anche la presidente del I Municipio e il comandante della polizia municipale Raffaele Clemente. Tronca ha deposto una corona d’alloro sulla facciata della Sinagoga, sotto la targa in ricordo dei 2.091 ebrei deportati il 16 ottobre 1943 nei campi di concentramento nazisti.

Ultima tappa il Parco dei caduti del 19 luglio 1943, a San Lorenzo, per ricordare le vittime dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. E qui, dopo aver deposto l’ultima corona di alloro, ad epilogo della sua giornata poche parole: “Roma è una grandissima e meravigliosa città. Sono orgoglioso di poter prestare il mio servizio e la mia responsabilità alla capitale della nazione”.