Volontariato, Lanzarin: è il nostro secondo welfare

A Rovigo sabato il via a tavolo regionale di lavoro

OTT 28, 2015 -

Venezia, 28 ott. (askanews) – “Il volontariato verso la riforma del terzo settore: problemi e prospettive”: a interrogarsi sul futuro del mondo associativo della gratuità, che in Italia conta oltre 44 mila associazioni e mobilita un cittadino su 10, sono i Centri di servizio di Veneto e Trentino insieme ai comitati di gestione che gestiscono il fondo speciale per il volontariato alimentato dalle fondazioni bancarie del territorio. Sabato 31 ottobre, a Rovigo, a palazzo Roncade, i rappresentanti delle strutture di secondo livello che organizzano e sostengono l’operatività della rete del volontariato veneto faranno il punto, insieme all’assessore regionale alle politiche sociali Manuela Lanzarin e ai rappresentanti del Forum nazionale del terzo settore e della rete italiana dei centri di servizio per il volontariato, su come stia cambiando il settore, alla luce delle nuove dinamiche sociali e di mutamenti in atto nel Paese.”In Veneto la dimensione dell’impegno volontaristico è una caratteristica costante della nostra gente – anticipa Manuela Lanzarin – ma il volontariato sta cambiando pelle, come dimostra il report sulle organizzazioni di volontariato diffuso in questi giorni: il numero delle organizzazioni da sette anni appare in flessione, la rete si frammenta, circa la metà delle associazioni ha come ambito di riferimento il territorio comunale, i volontari invecchiano, sempre meno giovani hanno tempo per l’impegno associativo gratuito. Sinora il mondo solidaristico veneto ha saputo offrire grandi risposte, soprattutto nei servizi alla persona. Ma ora siamo ad un momento di svolta: serve un nuovo patto sociale, una forma di alleanza tra profit e non profit, per pensare nuove opportunità di sostegno e di aiuto a favore dei cittadini e creare così un “secondo welfare”.