Autotrasporto: in Fvg verso il fermo

Proteste Confartigianato

LUG 21, 2015 -

Udine, 21 lug. (askanews) – “Il Governo non può non rispettare i patti e cambiare le carta in tavola. Sabato ci siamo riuniti e abbiamo votato per organizzare un fermo e di inviare una lettera ai parlamentari del Fvg, che partirà oggi. Se non ci saranno risposte concrete, lo attueremo”. Pierino Chiandussi, presidente di Confartigianato Trasporti del Fvg, non ha mezze parole e parla di bicchiere ormai stracolmo. Non basta la crisi in cui versa il settore dell’autotrasporto merci a livello regionale, anche e soprattutto a causa del massiccio ricorso al cabotaggio fatto da spedizionieri ed aziende committenti, che utilizzano vettori dell’Est Europa con costi considerevolmente più bassi (1.000 le imprese chiuse in 10 anni), ma ci si mette ora anche il Governo nazionale che non rispetta gli accordi. Il fatto. Il mancato rispetto, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del protocollo d’intesa siglato con le associazioni degli autotrasportatori, che garantiva ai vettori artigiani il mantenimento delle spese non documentate nella stessa misura dell’anno 2014, si sta trasformando in una mazzata. A pochi giorni dalla scadenza della presentazione della denuncia dei redditi, l’Agenzia delle entrate ha infatti comunicato la riduzione dell’agevolazione nella misura del 70%. “Ci chiedono soldi che non abbiamo – spiega Chiandussi – per il semplice fatto che non li abbiamo accantonati. Questo provvedimento – aggiunge Chiandussi, del tutto inaspettato e contrario agli accordi sottoscritti – mette a rischio la sopravvivenza del comparto vettoriale artigiano perché nella formazione dei noli del 2015, sulla base degli impegni presi con il Governo, non è stato tenuto conto di questi oneri che incidono per migliaia di euro”.