Piemonte: a processo Rimborsopoli fa capolino il tagliaerba

Stara: "Non ho controllato, non mi dò pace". Cota dà forfait

GIU 10, 2015 -

Torino, 10 giu. (askanews) – Se il forfait di Roberto Cota ha impedito che oggi al processo per i rimborsi facili alla Regione Piemonte si affrontassero anche le mutande verdi, diventate l’icona di questa vicenda che ha portato alla sbarra oltre all’ex presidente della Regione altri 23 consiglieri e una collaboratrice del gruppo Verdi Verdi, in massima parte accusati di peculato, almeno incidentalmente, è stato toccato un altro degli oggetti simbolo di questa inchiesta, il tagliaerba che fu messo a rimborso da Andrea Stara, unico ex consigliere di centrosinistra rimasto impigliato nel processo dopo l’assoluzione di esponenti Pd, Sel, e di Rifondazione Comunista, già giudicati in un troncone separato. Stara, ex capogruppo della lista “Insieme per Bresso”, di cui era l’unico rappresentante eletto, ha tenuto una lunga deposizione spontanea nella quale ha sostenuto di non essersi mai occupato delle questioni contabili, delegate ai suoi collaboratori, assumendosi invece la responsabilità del mancato controllo. “Ho sempre agito in buona fede”, ha sintetizzato. “Ho gestito il gruppo sempre con una impostazione molto ampia e partecipativa – ha detto Stara – con ampie deleghe nell’organizzazione di tutte le attività. Deleghe indispensabili, anzi inevitabili vista l’enorme mole di attività che il gruppo doveva svolgere a fronte di un solo consigliere eletto. Ho dato un’ampia delega rispetto all’attività riguardante le spese e la rendicontazione del gruppo – ha precisato Stara -. Certamente con il senno di poi ho sbagliato a non effettuare un controllo efficiente e approfondito su come queste attività venivano gestite, e non me ne dò pace”.(Segue)