La scuola in piazza contro la riforma, striscione al Pincio

Nella notte blitz degli studenti davanti al Miur

MAG 5, 2015 -

Roma, 5 mag. (askanews) – Uno striscione al Pincio degli studentiper festeggiare lo sciopero generale della scuola, durante cui sidimostrerà una comune contrarietà al ddl scuola del GovernoRenzi. Gli studenti saranno in uno spezzone sociale “La scuola ela democrazia sono #nellenostremani”. Questo è l’hashtag che èstato lanciato per la giornata e tramite cui sarà possibileseguire la diretta da tutte le piazze.“Con lo striscione calato dal Pincio abbiamo voluto lanciare lamobilitazione odierna in cui Renzi ci vedrà tutti uniti contro ilddl Buona Scuola. Non solo studenti, genitori, insegnati,personale ATA, ma tutta la cittadinanza. Il corteo verrà accoltoda questo striscione che descriverà la voglia di protagonismo cheattraverserà tutta la giornata, riassunta dallo slogan “nellenostre mani”” – dichiara Danilo Lampis, Coordinatore NazionaleUnione degli Studenti – “Questo ddl propone un modello di scuolaautoritario, succube dei privati, che legittima le disuguaglianzeinvece che abbatterle. A nostro avviso rispecchia l’idea di Paesepropria del Governo e ripropone lo svilimento della democraziache abbiamo visto concretizzarsi sempre più in questi mesi,ponendo il ricatto dei tempi e delle assunzioni per impedire unapuntuale discussione della riforma e proponendo deleghe in biancosui temi più fondamentali.”Nella notte esponenti dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti medi avevano effettuato un blitz ‘verso il #5Maggio’ davanti al Miur.Lo sciopero generale nazionale della scuola è stato indetto unitariamente, dopo 7 anni dall’ultimo, dai sindacati più rappresentativi del comparto: Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. In sei piazze si terranno altrettante manifestazioni: Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma vedranno sfilare docenti, personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata) e studenti, anche universitari.Lo sciopero è stato proclamato contro la riforma del governo Renzi chiamata “La buona scuola”. In particolare i sindacati chiedono che nel disegno di legge ci sia “un piano di stabilizzazioni articolato e immediato che garantisca stabilità” ai lavoratori precari e criticano le nuove disposizioni in materia di scatti e retribuzioni (“materie che sono soggette a disciplina contrattuale sulle quali ancora una volta il Governo non intende sedersi a un tavolo con le organizzazioni sindacali”) e il nuovo ruolo conferito ai presidi (“lo strapotere affidato ai dirigenti attraverso la chiamata diretta dei docenti”).Int9