Ustica, avvocato Stato appella risarcimento a gruppo familiari

Nel documento appello smentita di nuovo ipotesti del missile

MAR 30, 2015 -

Palermo, 30 mar. (askanews) – Le domande di risarcimento nei confronti di 18 familiari delle vittime della tragedia aerea di Ustica siano rigettate. A chiederlo è stato l’avvocato dello Stato Maurilio Mango che si è rivolto alla Corte d’Appello civile di Palermo. Il nuovo capito di questa vicenda, iniziata 35 anni fa, quando il Dc9 dell’Itavia si inabissò nel Tirreno dopo essere esploso in volo, ha visto oggi l’avvocatura dello Stato appellarsi contro la decisione del giudice monocratico di Palermo, Sebastiana Ciardo, che lo scorso ottobre aveva condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire con 5 milioni e 637.199 euro il gruppo di familiari; e all’inizio di questo mese aveva condannato gli stessi ministeri a risarcire altri quattro parenti delle vittime con poco più di un milione di euro. Nel suo memoriale di oltre 150 pagine, inoltre, l’avvocato dello Stato ha chiesto che il pagamento delle spese di lite sia anche a carico degli stessi familiari.

La richiesta, che ha sollevato il malumore dei parenti delle vittime, è “esplicitazione di un preciso dovere che la legge impone – scrive l’avvocato dello Stato -, che non può essere certamente precluso dalla vasta eco mediatica della vicenda né tantomeno dall’ingiustificato immaginario collettivo formatosi nel tempo”.

Sempre nello stesso documento, poi, Mango smentisce la teoria che la sera del 27 giugno 1980 sui cieli del Mediterraneo fosse in atto una “guerra”, e osserva come sia impossibile dimostrare con certezza che l’aereo con 81 passeggeri partito da Bologna e diretto a Palermo sia stato colpito da un missile. Teoria questa che secondo l’avvocatura dello Stato sarebbe stata “macroscopicamente influenzata dal progressivo formarsi e consolidarsi di un’immaginario collettivo”, “con la conseguente responsabilità delle amministrazioni derivante dall’omesso controllo dello spazio aereo”.