Omicidio Meredith: sette anni tra inchieste e processi -scheda-

Dagli arresti a novembre 2007 fino all'assoluzione in Cassazione

MAR 28, 2015 -

Roma, 28 mar. (askanews) – L’assoluzione definitiva in Cassazione “per non aver commesso il fatto” per Amanda Knox e Raffaele Sollecito è arrivata al termine di sette anni e sei mesi di indagini, arresti, perizie, verdetti ribaltati. Dalle udienze affollate in Corte di Assise a Perugia, nel cuore medievale di una città sotto i riflettori del mondo, al bunker della Cassazione.

In mezzo, le magliette e i cambi di look di Amanda – in carcerecome Raffaele – a scandire il ritmo delle udienze del primo grado fissate al sabato mattina mentre procedeva parallelo il processo con rito abbreviato a Rudy Guede.

Le condanne della Corte di Assise, poi l’assoluzione di entrambigli imputati in appello nella notte perugina bagnate dallelacrime della Knox subito rientrata negli Stati Uniti. Nel 2013l’annullamento della Cassazione e – come in un gioco dell’oca -un nuovo processo di merito, davanti alla Corte di Assise diAppello a Firenze. Dove, nell’aula del modernissimo palazzo diGiustizia cittadino, a comparire accompagnato dal padre sarà solo più Sollecito. Fino alle nuove condanne dello scorso anno e a Roma, all’aula magna della Cassazione dove è arrivata l’assoluzione definitiva.

È un lunga e complessa vicenda giudiziaria quella innescata lamattina del 2 novembre 2007 dal ritrovamento del cadavere diMeredith Kercher nella casa di via della Pergola a Perugia. Perl’omicidio della ventiduenne ragazza inglese, avvenuto la seraprima, il 6 novembre finiscono in carcere Amanda Knox,studentessa ventenne americana di Seattle, Raffaele Sollecito,ventiquattrenne laureando in ingegneria fidanzato da duesettimana con lei, e Patrick Lumumba, musicista e gestore del pub in cui lavora Amanda.

Contro Lumumba ci sono le dichiarazioni a verbale di Amanda, ma l’uomo dice che quella sera è rimasto nel suo locale e la circostanza viene confermata da un professore universitario. Il 20 novembre verrà scarcerato.

Nello stesso giorno, in Germania, viene arrestato l’ivorianoRudy Guede che il 6 dicembre sarà trasferito in Italia.Passa quasi un anno, si arriva al 18 ottobre 2008: il gup diPerugia, accoglie la richiesta dei pm Giuliano Mignini e ManuelaComodi e rinvia a giudizio Amanda e Raffaele per omicidiovolontario aggravato dai futili motivi. Rudy Guede, che ha scelto il rito abbreviato, è condannato a 30 anni per concorso in omicidio.

Il processo a Knox e Sollecito inizia il 18 gennaio 2009 davantialla Corte di Assise di Perugia.

Il 5 dicembre dello stesso anno i giudici, escludendo leaggravanti, condannano in primo grado Amanda a 26 anni di carcere e Raffaele a 25. La corte d’Assise d’Appello perugina, a fine mese, riduce invece da 30 a 16 anni la pena inflitta a Guede con la concessione delle attenuanti generiche. La pena diventerà definitiva in Cassazione.

Il 24 novembre 2010 si apre invece il processo d’appello perAmanda e Raffaele.

Il 4 ottobre 2011, per i due imputati arriva l’assoluzione “pernon avere commesso il fatto”. La Corte d’Assise d’Appello diPerugia dispone la scarcerazione immediata. Fondamentale la nuova perizia, chiesta dalle difese e accordata dai giudici, sul Dna trovato sul gancetto del reggiseno di Meredith e attribuito a Sollecito e sulla presunta arma del delitto che smontal’attendibilità degli accertamenti svolti.

Il 26 marzo 2013 però la Cassazione annulla con rinvio leassoluzioni. Il processo di rinvio non può tornare a Perugia, per competenza si terrà davanti alla Corte d’Assise d’Appello diFirenze. La Suprema Corte conferma e rende definitiva anche lacondanna a tre anni nei confronti della Knox per la calunnia neiconfronti di Lumumba. Tre anni che l’americana di Seattle ha giàscontato con la custodia cautelare nel carcere di Capanne aPerugia.

Si arriva così al 26 novembre 2013: ilprocuratore generale Alessandro Crini, dopo una durissimarequisitoria, chiede 30 anni per la Knox e 26 per Sollecito.

Il verdetto arriva il 29 aprile: la corte condanna a 28 anni esei mesi Amanda e a 25 Raffaele. Per lui viene anche disposto ildivieto di espatrio.

Si torna nuovamente a Roma, davanti alla quinta sezione dellaSuprema Corte il procuratore generale della Cassazione MarioPinelli al termine della sua requisitoria chiede la confermadelle condanne, con una riduzione di tre mesi per ciascuno per la prescrizione di un reato minore. Ieri sera, poco dopo le 22.30, la sentenza finale con l’assoluzione definitiva per Amanda e Raffaele.