Eterologa, responsabile Careggi: “nessuno pensa a compravendita”

Coccia: "donare gameti è atto di solidarietà vero"

MAR 17, 2015 -

Firenze, 17 mar. (askanews) – In sei mesi al Careggi di Firenze, che ha avviato per primo, in Italia, il percorso di fecondazione eterologa, non si è presentata, o comunque non è stata selezionata, alcuna donna donatrice. Per Elisabetta Coccia, che dirige il centro di procreazione medicalmente assistita del policlinico Careggi di Firenze, “bisogna introdurre un rimborso spese, o una forma di premio per la donna che si offre come donatrice”, come spiega all’agenzia Askanews.

E all’ex sottosegretario Eugenia Roccella che parla di “compravendita di gameti”, Coccia risponde: “nessuno pensa ad una compravendita. Se lo prendiamo come atto di solidarietà vero, si tratta solo di trovare una formula relativa ad un impegno quotidiano di una giovane donna che comunque ha offerto i propri gameti. Anche il discorso del servizio in sé, del costo dei gameti, è un servizio che si paga. I servizi diagnostici sono comunque a carico dell’azienda, e così il trattamento farmacologico e così via. Non si paga la donatrice in sé. Si chiede un rimborso perché, realisticamente, lei in quei giorni si è assentata da lavoro o, se studentessa, -ha concluso Coccia- non è andata a lezione.”