Nel 2014 ogni italiano ha buttato nella spazzatura 76 kg di cibo

Ma crisi impone ripensamento stili alimentari in 6 casi su 10

FEB 5, 2015 -

Milano, 5 feb. (askanews) – Ogni italiano nel 2014 ha buttato nella spazzatura 76 chili di cibo. La crisi, è vero, nell’ultimo anno ha imposto un ripensamento dei comportamenti a tavola per sei italiani su dieci ma gli sprechi alimentari continuano ad abitare in molte case italiane.A tirare le fila nella giornata nazionale contro lo spreco alimentare è una indagine Coldiretti/Ixe’ che sottolinea una maggiore oculatezza degli italiani nei consumi alimentari. Si inizia con una crescente attenzione nel fare la spesa nel 75% dei casi, il 37 riduce le quantità acquistate o sta più attento alle date di scadenza (il 34%). Non solo: quasi 6 italiani su 10 utilizzano gli avanzi di cibo nel pasto successivo e l’11% li dona in beneficenza.Anche fuori delle mura domestiche l’attenzione alla riduzione degli sprechi diventa sempre più diffusa. Un italiano su tre si porta a casa la cosiddetta “doggy bag”, un sacchetto con gli avanzi del pasto consumato al ristorante. Certo in molti casi ci si vergogna a chiederla. E allora si attrezzano i ristoratori che mettono a disposizione dei propri clienti contenitori col cibo avanzato o col vino non finito. Si moltiplicano peraltro – continua la Coldiretti – le iniziative per la raccolta dei cibi avanzati in ristoranti, mense e pizzerie ma anche di prodotti vicini alla scadenza offerti da negozi e supermercati ai più bisognosi.A livello mondiale, sottolinea Coldiretti, un terzo del cibo prodotto viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica, come indicano i dati Fao. Gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno – conclude la Coldiretti – , il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno – quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale – ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra.MloMAZ