‘Ndrangheta, traffico di esplosivo da guerra C4: 8 arresti

Eseguito anche un decreto di sequestro di beni per circa 10 mln

FEB 5, 2015 -

Roma, 5 feb. (askanews) – Con l’operazione “TNT 2”, prosecuzione dell’operazione “TNT” dello scorso aprile, nella notte i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 8 persone accusate di associazione di tipo mafioso, detenzione, vendita e cessione di sostanze stupefacenti, detenzione, trasporto e cessione di esplosivo bellico del tipo “C-4” ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose. I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

Gli arrestati sarebbero esponenti della cosca della ‘ndrangheta “Franco” di Reggio Calabria, per conto dei quali era stato detenuto l’esplosivo sequestrato dai carabinieri, che per tipologia e confezionamento è stato attribuito a quello trasportato nella seconda guerra mondiale dalla nave militare “Laura C”, inabissatasi davanti alle acque reggine nel Mar Jonio e il cui relitto è stato nel tempo oggetto di azioni di depredazione, anche da parte della ‘ndrangheta, per potenziare i suoi arsenali. Numerosi sono stati gli episodi e gli attentati in cui il C-4 è risultato impiegato per il confezionamento di ordigni rudimentali utilizzati dalla criminalità organizzata.

Oltre agli arresti i carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza, emesso sempre dalla Dda di Reggio Calabria, di alcune imprese (quote sociali, annesso patrimonio aziendale e conti correnti), numerosi immobili, beni mobili, autoveicoli e mezzi d’opera, rapporti bancari e prodotti finanziari, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.