No Tav: 47 condanne, sei assoluzioni al maxiprocesso a Torino

Legale difesa: pene sproporzionate

GEN 27, 2015 -

Torino, 27 gen. (askanews) – Quarantasette condanne per circa 150 anni complessivi di carcere con pene fino a quattro anni e sei mesi di reclusione in alcuni casi superiori alle richieste degli stessi pm e sei assoluzioni. Si è concluso così il maxi processo nei confronti di 53 attivisti no Tav accusati delle violenze dell’estate 2013 attorno al cantiere di Chiomonte. Per loro, accusati di reati vari come danneggiamento e violenza, i pm Nicoletta Quaglino ed Emanuele Pedrotta avevano chiesto pene comprese tra i sei mesi e i sei anni di reclusione. Assolta, tra gli altri, Gabiela Avossa, per la quale i pm avevano chiesto sei anni di reclusione, assieme ad altri sei attivisti no Tav. Il legale di alcuni degli imputati, Claudio Novaro, ha parlato di assoluzioni doverose, mentre per quanto riguarda le condanne ha osservato che si tratta di “pene sproporzionate”.

Le parti civili, tra cui ministero della Difesa, ministero dell’Economia, ministero degli Interni, Ltf e sindacati di polizia Sap, Siulp e Ugl, hanno ricevuto provvisionali per diverse decine di migliaia di euro. Alla lettura della sentenza da parte del presidente del collegio, Quinto Bosio, alcuni degli imputati hanno letto un comunicato di protesta mentre la Corte lasciava l’aula. A questo punto dal pubblico e dal gruppo degli imputati si sono levate grida come “vergogna”, “liberi tutti”, “ora e sempre resistenza”, “giù le mani dalla Val Susa” e hanno lasciato l’aula cantando Bella ciao.