Papa a neocardinali: festeggiamenti mondani come grappa a digiuno

Lettera ai 20 che ricevono berretta a concistoro del 14 febbraio

GEN 23, 2015 -

Città del Vaticano, 23 gen. (askanews) – “Molti si rallegreranno per questa tua nuova vocazione e, come buoni cristiani, faranno festa (perché è proprio del cristiano gioire e saper festeggiare). Accettalo con umiltà. Solo fai in modo che, in questi festeggiamenti, non si insinui lo spirito di mondanità che stordisce più della grappa a digiuno, disorienta e separa dalla croce di Cristo”. Così Papa Francesco in una lettera a ognuno dei venti cardinali che saranno creati nel concistoro del prossimo 14 febbraio.

“Caro fratello – scrive Jorge Mario Bergoglio nella missiva, firmata quattro gennaio, pubblicata oggi dall’Osservatore Romano – oggi è stata resa pubblica la tua designazione come Cardinale della Santa Chiesa Romana. Ti giunga il mio saluto con l’assicurazione della mia preghiera. Chiedo al Signore di accompagnarti in questo nuovo servizio, che è un servizio di aiuto, sostegno e speciale vicinanza alla persona del Papa e per il bene della Chiesa. E proprio in ordine ad esercitare questa dimensione di servizio, il cardinalato è una vocazione. Il Signore, mediante la Chiesa, ti chiama ancora una volta a servire; e ti farà bene al cuore ripetere nella preghiera l’espressione che Gesù stesso suggerì ai suoi discepoli per mantenersi in umiltà: ‘Dite: ‘Siamo servi inutili”, e questo non come formula di buona educazione ma come verità dopo il lavoro, ‘quando – scrive il Pontefice argentino citando il Vangelo di Luca – avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato’. Mantenersi in umiltà nel servizio non è facile quando si considera il cardinalato come un premio, come culmine di una carriera, una dignità di potere o di superiore distinzione. Di qui il tuo impegno quotidiano per tenere lontane queste considerazioni, e soprattutto per ricordare che essere Cardinale significa incardinarsi nella Diocesi di Roma per darvi testimonianza della Risurrezione del Signore e darla totalmente, fino al sangue se necessario. Molti – sottolinea il Papa – si rallegreranno per questa tua nuova vocazione e, come buoni cristiani, faranno festa (perché è proprio del cristiano gioire e saper festeggiare). Accettalo con umiltà. Solo fai in modo che, in questi festeggiamenti, non si insinui lo spirito di mondanità che stordisce più della grappa a digiuno, disorienta e separa dalla croce di Cristo. Arrivederci dunque al 14 febbraio. Preparati con la preghiera e un po’ di penitenza. Abbi molta pace e letizia. E, per favore, ti chiedo di non dimenticare di pregare per me. Gesù ti benedica e la Vergine Santa ti protegga.Fraternamente, Francesco”.