Giustizia, Ciani: reintrodurre delitto falso in bilancio

"Professione forense sorta di ammortizzatore sociale"

GEN 23, 2015 -

Roma, 23 gen. (askanews) – Per un “più efficace contrasto alla piaga della corruzione e alla criminalità economica si rende necessaria la reintroduzione del delitto di falso in bilancio, con perseguibilità d’ufficio, cui sovente si fa ricorso per costituire fondi occulti destinati ad essere utilizzati a fini corruttivi”. È quanto ha chiesto stamane il procuratore generale della Corte di cassazione, Gianfranco Ciani, nel suo intervento per l’apertura dell’Anno giudiziario.

Lo stesso Ciani ha, quindi, detto che occorre guardare con favore “l’introduzione del reato di autoriciclaggio”, aggiungendo, però, subito dopo che “forse si poteva fare di più” in questa direzione. Tra le altre varie riforme, lo stesso Ciani ha aggiunto che sarebbe “utopistico pensare ad un rapido superamento della crisi” che attraversa il Paese se “accanto alle misure già adottate, prima fra tutte l’introduzione del processo civile telematico, che si auspica possa ridurre in maniera consistente la durata media delle controversie civili, non ne verranno attuate altre, volte, ad esempio, a degiurisdizionalizzare realmente le controversie di minore rilevanza sociale ed economica, introducendo – ha proposto – casi di soluzione arbitrale e di mediazione e a razionalizzare la disciplina della professione forense, divenuta – ha concluso – purtroppo una sorta di ammortizzatore sociale”.