Papa: sia papato che strutture Chiesa hanno bisogno di conversione

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 26 nov – ”Dal momento che sonochiamato a vivere quanto chiedo agli altri, devo anchepensare a una conversione del papato”. Lo scrive papaFrancesco nell’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ concui sviluppa il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondoattuale.

”A me spetta, come Vescovo di Roma, – aggiunge Francesco- rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un eserciziodel mio ministero che lo renda piu’ fedele al significato cheGesu’ Cristo intese dargli e alle necessita’ attualidell’evangelizzazione. Il Papa Giovanni Paolo II chiese diessere aiutato a trovare ‘una forma di esercizio del primatoche, pur non rinunciando in nessun modo all’essenziale dellasua missione, si apra ad una situazione nuova’. Siamoavanzati poco in questo senso”, e’ la riflessione di papaBergoglio.

Anche il papato e le strutture centrali della Chiesauniversale, prosegue Francesco, hanno, quindi, ”bisogno diascoltare l’appello ad una conversione pastorale”. Il Concilio Vaticano II, ricorda ancora il papa, ”haaffermato che, in modo analogo alle antiche Chiesepatriarcali, le Conferenze episcopali possono ‘portare unmolteplice e fecondo contributo, acciocche’ il senso dicollegialita’ si realizzi concretamente’. Ma questo auspicionon si e’ pienamente realizzato, perche’ ancora non si e’esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenzeepiscopali che le concepisca come soggetti di attribuzioniconcrete, includendo anche qualche autentica autorita’dottrinale”.

Per Francesco ”un’eccessiva centralizzazione”, anziche”’aiutare”, ”complica la vita della Chiesa e la suadinamica missionaria”.

Il papa invita, quindi, a ”recuperare la freschezzaoriginale del Vangelo”, trovando ”nuove strade” e ”metodicreativi”, a non imprigionare Gesu’ nei nostri ”scheminoiosi”. Occorre ”una conversione pastorale e missionaria,che non puo’ lasciare le cose come stanno” e una ”riformadelle strutture” ecclesiali perche’ ”diventino tutte piu’missionarie”.

E’ necessaria, dunque, ”una salutaredecentralizzazione”. In questo rinnovamento non bisogna averpaura di rivedere consuetudini della Chiesa ”nondirettamente legate al nucleo del Vangelo, alcune moltoradicate nel corso della storia”.

dab/gc