Alzheimer: nel 2050 in Europa 115 milioni di malati

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(askanews) – Milano, 22 nov – Nel 2030 i malati di Alzheimer inEuropa saranno oltre 65 milioni e nel 2050 saliranno a 115milioni, con un costo sociale elevatissimo, oggi gia’ oltre i100 miliardi di euro all’anno: eppure sono molti gli stati,tra cui l’Italia, a non avere ancora un piano strategiconazionale per la gestione di questi pazienti. Per far fronte a questa emergenza, l’Istituto Neurologico”Carlo Besta” ha coordinato 31 gruppi di ricercatoriimpegnati nello studio e nella gestione di questa patologiain tutta Italia, con il supporto del Ministero della Salute,per sviluppare e validare un protocollo per la diagnosiprecoce di malattia di Alzheimer e valutare le implicazionidel suo trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale. Inquesto ambito e’ stato sviluppato, in collaborazione conRegione Lombardia e ASL di Milano, il primo modello italianointegrato ospedale-territorio per diagnosticare, trattare egestire i pazienti colpiti da demenza, gia’ sperimentato intre distretti ASL del capoluogo lombardo e oggi esteso atutta la citta’, coinvolgendo oltre 2000 malati.

Tra i risultati piu’ importanti vi sono l’individuazionedi nuovi test molecolari per la diagnosi di malattia diAlzheimer, un percorso diagnostico terapeutico assistenzialeefficiente e uguale per tutti i pazienti, cartelle clinichecondivise elettronicamente tra medici di base e specialisti euna mappa elettronica di tutti i servizi per pazientidisponibili sul territorio. I risultati del progetto sono stati presentati a Milanopresso il Palazzo della Regione Lombardia nel corso delconvegno ”Malattia di Alzheimer: strategie e modelli peraffrontare la pandemia”.

Sottolinea Fabrizio Tagliavini, direttore del Dipartimento dimalattie neurodegenerative dell’Istituto Neurologico CarloBesta: ”In Italia non vi e’ un piano nazionale per ledemenze, sebbene il Ministero della salute abbia pubblicatoun documento in dieci punti per lo sviluppo di una strategianazionale. L’attuale organizzazione si basa sulla rete diunita’ di valutazione Alzheimer; tuttavia, vi e’ una grandeeterogeneita’ sul territorio nazionale nei servizi erogati daregioni e strutture locali per la valutazione, la diagnosi ela gestione dei malati. Ne consegue che in Italia non tuttigli individui ricevono le cure di cui hanno bisogno, inparticolare nelle fasi iniziali della malattia”. ”Perquesta ragione – continua Tagliavini – ritengo moltoimportante che il Piano nazionale demenze diventi unapriorita’ del Governo, anche per limitare con la diagnosiprecoce i costi sociali di questa patologia a cui il prossimo10 dicembre sara’ dedicato un summit del G8 inInghilterra”.

red/mpd