Crisi: Coldiretti, nella ripresa italiana cibo batte automobili 5 a 1

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(askanews) – Roma, 15 nov – Per una maggioranza assoluta del 54per cento degli italiani la produzione di cibo e’ la piu’importante dell’economia italiana seguita dalla moda (18 percento) e a grande distanza dalle automobili (10 per cento)che nel tempo della crisi hanno perso drasticamente lacentralita’ del passato. E’ quanto emerge da una analisiColdiretti/IXE’ divulgata in occasione dell’Assembleaelettiva della organizzazione degli imprenditori agricoli. Unprimato conquistato grazie alla leadership della produzioneagroalimentare nazionale nel mondo dove e’ la piu’ apprezzatae la piu’ imitata. L’Italia e’ prima nel mondo in termini disicurezza alimentare con il minor numero di prodottiagroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3 percento) che sono risultati peraltro inferiori di cinque voltea quelli della media europea (1,5 per cento di irregolarita’)e addirittura di 26 volte a quelli extracomunitari (7,9 percento di irregolarita’), secondo una analisi della Coldirettisulla base dei dati Efsa. L’Italia e’ peraltro l’unico paeseal mondo – continua la Coldiretti – a poter contare su unpatrimonio di 4.698 specialita’ tradizionali alimentari tutteesclusivamente ottenute secondo regole tradizionali protrattenel tempo per almeno 25 anni e realizzate con metodichepraticate sul tutto il territorio in modo omogeneo. Ilmodello agricolo italiano – ha sottolineato la Coldiretti -sulla leadership in Europa con 254 prodotti tipici adenominazione di origine riconosciuti (Dop/Igp), il maggiornumero di aziende agricole biologiche (48.269 operatori) e lamaggiore biodiversita’ con 57.468 specie animali e 12milaspecie di flora, ma anche nel valore aggiunto per ettaro diterreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unita’ disuperficie dall’agricoltura italiana e’ praticamente ildoppio di quella di Francia e Spagna, il triplo di quellainglese e una volta e mezzo quello tedesco. Primaticonquistati garantendo le produzioni agricole italiane libereda ogm di cui e’ vietata la coltivazione a garanzia dellaidentita’ territoriale dei raccolti. L’Italia – ha continuatola Coldiretti – e’ il primo esportatore mondiale in quantita’di vino, pasta, kiwi, pesche, mele e pere, ma anche ilprincipale produttori di pasta e ortofrutta. Senza contare -conclude la Coldiretti – il record di longevita’ grazie alladieta mediterranea, il top di presenze per il turismoenogastronomico e quello ambientale con 871 parchi ed areeprotette che coprono il 10 per cento del territorio.

res/rus